Coperture efficaci? Visitate la nostra futura sede
Per l’AIA di Verderio un nuovo tetto coibentato con sughero in pannelli ed in grnuli. Il massimo del benessere bioclimatico
Il tetto bioedile è un semplice e ingegnoso sistema a strati che sfrutta la ventilazione naturale dell’aria per la migliore termoregolazione.
L’aria è il primo vero isolante, il secondo è il materiale impiegato sotto la copertura. Quest’ultimo ha la funzione di contenere il caldo all’interno evitando costose dispersioni, ma anche di smorzare i raggi del sole battente (aiutato dal continuo ricambio d’aria), garantendo un microclima fresco anche d’estate.
Aria e sughero sono la combinazione naturale migliore, la più ecologica, la più traspirante e quella che garantisce le prestazioni più elevate.
Per il contenimento energetico, obiettivo della Legge 10/1991 e di tutti i nuovi eco-regolamenti edilizi comunali, l’efficacia della copertura ha un’importanza fondamentale. Il tetto, infatti, assolve buona parte dei compiti di termoregolazione di un edificio e incide in modo significativo sul comfort igrometrico complessivo.
E’ dimostrato che per riscaldare una casa ben isolata basta poco più di un quarto del gas metano che serve a una costruzione standard. Il discorso vale anche per l’elettricità consumata d’estate dai condizionatori.
Dal tetto dipende inoltre la vivibilità degli alloggi, a maggior ragione quando sono previsti mansarde o sottotetti abitabili.
Un ottimo esempio di coibentazione di tetto e sottotetto è all’AIA di Verderio, futura sede della Coverd. Direte che l’occhio del padrone ingrassa il cavallo. Rispondiamo che il sistema adottato è ottimo, certo, ma in realtà è simile a quello di centinaia di altri interventi su edifici di vario tipo, cosa che lo rende un esempio efficace da essere illustrato.
Molto semplicemente, la copertura è stata isolata con pannelli in sughero biondo naturale superkompatto SoKoVerd.LV, che garantiscono un’ottima resa termoigrometrica in tutte le situazioni ambientali. In più, nel sottotetto, si è voluta una coibentazione di sughero biondo in granuli bollito e ventilato SugheroLite Costante, di buono spessore. Doppio isolamento, doppia protezione. Risultato eccellente. Analizziamo nel dettaglio l’intervento.
Sulla struttura esistente, un edificio dell’ottocento di pertinenza dell’antica villa Gnecchi-Rusconi, la vecchia copertura è stata completata con una struttura portante assito in legno. Fatto il lavoro di carpenteria, si è proceduto con la coibentazione.
Prima operazione
la posa sull’assito di uno strato separatore impermeabile termoriflettente KoSep.A. Chiaramente la listellatura di legno in questo caso era nuova e non è stato necessario alcun trattamento conservativo. Per strutture già esistenti, invece, è consigliabile un passaggio di sali di boro in funzione antitarlo e cera d’api come nutrimento.
Seconda operazione
la posa in falda dei pannelli di sughero SoKoVerd.LV. Parliamo di sughero biondo naturale bollito e ventilato superkompatto, in questo caso a grana fine 2/3 mm. Il SoKoVerd.LV è disponibile in spessori d 1 a 5 cm e ha una densità di 140/150 kg/mc. L’agglomerazione dei granuli avviene mediante un processo chiamato Air Fire che gli garantisce la stabilità dimensionale e minimizza i problemi di ritiro-dilatazione a qualsiasi temperatura.
La copertura è stata completata con uno strato protettivo composto dalla carta alluminata termoriflettente KoSep.A, ottima per respingere l’eccessivo calore prodotto dall’irraggiamento solare e per scongiurare l’ingresso dell’acqua piovana e listelli per la ventilazione.
Al di sopra vengono posate le lastre in fibrocemento alle quali verranno fissati mediante ganci i coppi recuperati dalla dismissione di edifici rurali del basso Polesine.
Per la fuoriuscita dell’aria sottofalda, viene fissato il profilato KolVent, un efficace e duraturo raccordo porta colmo strutturato in modo da consentire quella costante ventilazione richiesta per un tetto bioedile. Particolari sono i canali di gronda riproposti in rame invecchiato meditante uno speciale trattamento.
Come accennato, si è voluta la coibentazione anche nel sottotetto, con il sughero in granuli sfuso SugheroLite Costante granulometria 4mm, al fine di ottenere un piano dopo aver riempito le imposte delle volte. Un tetto di questo tipo è il miglior biglietto da visita della nuova sede di Coverd, dove per la ristrutturazione si è cercato di sfruttare in ogni dettaglio il contributo della natura e i materiali eco. Secondo le regole della bioclimatica e della bioedilizia che guarda caso rispetta chi ancora nell’800, aveva fatto dell’AIA di Vederio l’unico esempio di edilizia bioclimatica contadina il Lombardia. La particolarità di questa struttura sta nel cortile (l’AIA appunto) in pietroni di granito areati dal basso, dove venivano stese le messi ad essiccare. La ventilazione era garantita da una serie di cunicoli sotterranei e permetteva al grano di essiccare uniformemente in tempio strettissimi.
Coverd ha voluto strappare l’intero complesso al degrado in cui versava e ora i cunicoli sotterranei sono stati trasformati in un percorso didattico interessantissimo per studenti e turisti. L’edificio esistente, anch’esso ristrutturato secondo le indicazioni dell’architetto Lorenzo De Stefani della Soprintendenza ai Beni Architettonici della Lombardia, sarà la “vetrina” di Coverd e ospiterà gli uffici amministrativi dell’azienda. La parte operativa troverà invece posto in un nuovo corpo di 500mq che sarà costruito a lato.
Anche per questo intervento verranno utilizzati criteri di edilizia bioclimatica e materiali naturali, ecologici e traspiranti, nonché tecnologie impiantistiche per il contenimento energetico.
Sul prossimo numero della rivista illustreremo il progetto curato per Coverd dall’architetto Bruna Galbusera di Vimercate (MI) in fase di realizzazione a cura dell’impresa Bioedilizia di Chignolo d’Isola (BG).
Michele Ciceri