Anno XIII
Numero 1
Aprile 2001

Tetto bioedile

Il recupero dei sottotetti: chiusura superiore

Le tre unità tecnologiche più significative che riguardano i sottotetti sono: chiusura superiore, chiusura perimetrale e chiusura inferiore; cominciamo ad affrontare organicamente la prima di queste.

La chiusura superiore si compone di varie classi di elementi tecnici, delle quali la cosiddetta copertura costituisce quella più importante.
Essa a sua volta risulta costituita da elementi funzionali suddivisi in elementi primari, comuni a tutti i tipi di tetti, e più precisamente: elemento di tenuta, elemento termoisolante ed elemento portante, e da una serie di elementi complementari specifici per le varie tipologie di tetto dei quali tralasciamo per brevità l’elenco.
Per una più completa trattazione degli elementi e della terminologia inerente la copertura si rimanda alla lettura delle norme UNI “edilizia” n°8089,8090,8091 e 8178.
Da queste estrapoliamo le definizioni che maggiormente ci interessano:

  • Elemento di tenuta
    Elemento avente la funzione di conferire alla copertura una prefissata impermeabilità all’acqua meteorica resistendo alle sollecitazioni fisiche, meccaniche e chimiche, indotte dall’ambiente esterno e dall’uso.
  • Elemento termoisolante
    Elemento avente la funzione di portare al valore richiesto la resistenza termica globale della copertura.
  • Elemento portante
    Elemento avente la funzione di sopportare i carichi permanenti ed i sovraccarichi della copertura.

Fatte queste debite premesse passiamo ora ad esaminare la casistica che normalmente si presenta affrontando il problema del recupero dei sottotetti.
I tipi di intervento differiscono a seconda che si debbano mantenere gli elementi primari della copertura ovvero si debbano integralmente o parzialmente sostituire, in considerazione del loro stato di manutenzione.
Nel primo caso infatti l’intervento più economico risulta essere quello operato dall’interno del sottotetto senza rimuovere gli elementi primari, nel secondo caso invece risulta più vantaggioso  ed efficace operare dall’esterno dell’edificio.
Le schematizzazioni grafiche a margine riportate, sono relative al recupero abitativo di due tipi di copertura tra le più diffuse nei nostri climi e cioè due coperture inclinate con il medesimo elemento di tenuta in tegole di “cotto”, prive di elemento termoisolante ed avente l’elemento portante l’una in latero-cemento e l’altra in struttura di legno.
Per queste due tipologie  vengono ipotizzati  un intervento conservativo dall’interno del sottotetto ed uno sostitutivo dall’esterno.
Naturalmente i materiali impiegati sono stati scelti tra quelli bioecologici al fine di garantire non solo il conseguimento del comfort abitativo, ma anche la salubrità dello spazio confinato.
I materiali ed i prodotti di finitura naturali, infatti, garantiscono non solo la non emissività di sostanze tossiche ma anche un’elevata traspirabilità dell’involucro esterno, alla base del soddisfacimento dei requisiti sopradescritti.
Quindi affermiamo che il sughero biondo naturale è il prodotto isolante più completo ed idoneo a soddisfare i requisiti sopra citati.
Inoltre per la protezione del legno si posa una carta oleata KoSep C e per un’ulteriore protezione dal caldo e dall’acqua si posa una carta alluminata termoriflettente KoSep A.

Demetrio Bonfanti