Anno XIII
Numero 1
Aprile 2001

Correzione acustica ambientale

Perché spesso insistiamo sulla necessità di curare l’acustica degli edifici scolastici? Da dove nasce la preoccupazione per la salubrità di questi ambienti?

La correzione acustica degli ambienti di vita è un argomento sul quale torniamo in pratica ad ogni numero di questa nostra rivista, consapevoli dell’importanza decisiva che ha, soprattutto in ambienti speciali come sono le scuole.

Vogliamo in questa occasione affrontare in modo più specifico le problematiche legate all’edilizia scolastica, riferendoci in particolare alle osservazioni di Michel Vallet presentate al seminario “Rumore e ambienti scolastici” tenutosi a Ferrara il 5 ottobre 1995.
Il Vallet sottolinea come un disturbo elevato in un ambiente scolastico o di vita in generale, possa alterare le comunicazione verbali su tre livelli:

  1. numero delle comunicazioni: il rumore ambientale scoraggia la comunicazione interpersonale;
  2. qualità delle comunicazioni: si tende a “stringere i tempi, limitandosi a dire l’essenziale e anche meno;
  3. contenuto delle comunicazioni: può essere travisato in quanto le parti coperte dal rumore vengono ricostruite dall’ascoltatore in base al contesto ed alle proprie conoscenze, e queste ricostruzioni possono non essere fedeli e portare a travisamenti.

Questa perturbazione dell’intelligibilità del parlato dovuta al rumore può avere un’importanza ancora maggiore quando si tratta della formazione di allievi e del loro sviluppo mentale. Infatti la mancanza di sufficienti conoscenze rende difficili per i bambini la ricostruzione di quelle parti del messaggio verbale mascherate dal rumore. Senza contare le altre manifestazioni legate al rumore quali:

  • difficoltà di concentrazione
  • aggressività
  • irritabilità
  • fatica
  • agitazione

Tali manifestazioni, come è facilmente intuibile, possono comportare il deterioramento del clima in aula, conflitti interpersonali nella classe, difficoltà di apprendimento.
Queste note tratte dal seminario citato trovano riscontro sia nell’indagine condotta in 177 edifici scolastici basandosi sui dati rilevati dalle diverse ASL di Emilia Romagna, Toscana e Veneto, sia nella campagna di misura condotta in 61 plessi scolastici dal PMIP di Monza.
A oltre cinque anni di distanza dalla data del seminario ricordato, la situazione non appare certo migliorata, tanto più che anche gli edifici di recente costruzione vengono spesso progettati disattendendo le più elementari richieste acustiche.
La limitazione del rumore immesso in un ambiente scolastico e non, coinvolge in primis le caratteristiche fonoisolanti delle partizioni perimetrali, ma non solo.
Infatti una componente importante della diffusione del suono in un ambiente confinato è legata al fenomeno della riverberazione.
Occorre ricordare come alla componente sonora diretta (dalla sorgente al ricettore) si sommino i contributi delle riflesioni su tutti gli elementi dell’ambiente che possono incrementare il livello sonoro, a parità di altre condizioni, anche di oltre 5 dB.
Aumentare il fonoassorbimento del locale è un intervento spesso risolutivo, l’unico possibile quando la sorgente sonora è interna all’ambiente stesso (pensiamo al vociare chiassoso dei nostri ragazzi…).
E perché abbiamo sempre sottolineato l’importanza di intervenire anche sulle mense e sulle palestre quando le prime non sono ambienti strettamente didattici e nelle seconde la comunicazione verbale è limitata?
In proposito si pensi all’affaticamento: se dopo la pausa pranzo, vissuta in un ambiente frastornante e rimbombante, si torna in aula più stanchi di prima, ciò non aiuta certo l’attività didattica incrementando viceversa le difficoltà di apprendimento.
Discorso simile per le palestre: l’attività sportiva comporta la generazione di rumori (si pensi, ad esempio, al rimbalzare del pallone da basket…), grida di richiamo o di incitamento, ecc.
Se il suono anziché essere assorbito da pareti e soffitto viene riflesso verso il campo da gioco e d’esercizio, il clima sonoro conseguente non sarà certo adeguato all’attività.

Senza parlare del povero insegnante di scienze motorie che in quell’ambiente disagevole, acusticamente parlando, trascorre diverse ore della propria giornata lavorativa.
Da ultimo vogliamo sottolineare due altri aspetti di contorno all’intervento di correzione acustica ma per questo non meno importanti: l’aspetto estetico e quello di sicurezza.
La gradevolezza di un ambiente non si gioca ovviamente solo sulle sensazioni uditive: anche l’occhio (non solo l’orecchio) vuole la sua parte….
Per questo motivo è fondamentale poter giocare con colori, evitando il grigiore di certe soluzioni solo tecniche e magari efficaci, ma quanto sono brutte….
L’importanza dei colori sugli stati d’animo fa parte del bagaglio di esperienza comune a tutti noi: il rendere piacevoli e gradevoli anche dal punto di vista cromatico gli ambienti dove i nostri ragazzi, non dimentichiamolo, trascorrono gran parte della propria giornata, può contribuire a rasserenarli, aiutandoli ad affrontare proficuamente le difficoltà della vita scolastica.
L’aspetto sicurezza dovrebbe essere così risaputo da non meritare particolari sottolineature.
I prodotti utilizzati nei rivestimenti devono essere atossici, non rilasciare fibre che possano raggiungere gli  alveoli polmonari causando, nel tempo, danni anche più gravi del disagio acustico che si va a risanare.
Devono anche rispondere a requisiti di sicurezza relativamente alla reazione al fuoco: devono cioè essere quantomeno classificati in classe 1 per la reazione al fuoco e provvisti del relativo certificato di omologazione ministeriale.
Infine le caratteristiche estetiche ed acustiche devono essere inalterabili nel tempo: d’accordo, nulla è eterno, ma non è una buona ragione per utilizzare materiali che in pochi anni si deteriorano fino a richiedere la loro sostituzione o rimozione. Tanto più se, come accade quasi sempre, si sta parlando di ambienti pubblici: i soldi dei contribuenti vanno spesi bene e a ragion veduta, non sperperati per risparmiare qualcosa oggi e spendere il doppio domani.

Aula Magna Istituto Tecnico Commerciale “Carlo dell’Acqua” Legnano – MI
Trattamento acustico dell’aula magna dell’Istituto Tecnico Commerciale “Carlo dell’Acqua” di Legnano. Il rivestimento con pannelli fonoassorbenti in sughero biondo naturale SoKoVerd.C1, tinteggiati in modo da garantire un ottimale risultato estetico, del soffitto e di una delle due pareti di testata ha permesso di ottimizzare l’acustica dell’ambiente predisponendolo ad un ampio utilizzo per le più svariate occasioni (audio-video, conferenze, assemblee, seminari, ecc.).

Palestra Scuola Elementare Via Petrarca Cologno Monzese – MI
Intervento di correzione acustica in una palestra di grande volumetria. L’esigenza è di garantire una buona intelligibilità della parola evitando echi e rimbombi ha richiesto uno studio attento per programmare un intervento efficace. Come si vede dalla fotografia è stato rivestito il soffitto con i pannelli in sughero biondo SoKoVerd.C1 dopo che i nostri tecnici hanno studiato i rapporti spazio-colore per dare un effetto gradevole all’ambiente.

Mensa Scuola Elementare A. Manzoni Brembate Sotto – BG
Una mensa in cui sarà gradevole pranzare: il soffitto è rivestito con pannelli in sughero biondo preformato e pretinteggiato SoKoVerd.C1.
In questo modo i tempi di riverberazione sono stati sensibilmente ridotti raggiungendo un perfetto comfort acustico e un effetto estetico piacevole.

Imatex Nibionno – LC
Anche ambienti che non prevedono la permanenza di persone possono, talvolta, richiedere un trattamento di correzione acustica! È il caso dei locali tecnici ove sono alloggiate installazioni rumorose (ad esempio, compressori, come nella fotografia): la riduzione del fenomeno della riverberazione, conseguito con l’applicazione di pannelli in sughero biondo supercompresso SoKoVerd.C1 con omologazione ministeriale in classe 1 per la reazione al fuoco, comporta una riduzione della rumorosità presente nell’ambiente con conseguente beneficio anche al di fuori di esso. L’effetto complessivo sarà di un minor impatto acustico nell’intera area adiacente l’installazione.

Geom. Massimo Murgioni