Anno XIII
Numero 2
Settembre 2001

Tetto bioedile

Un sistema di ventilazione in sughero per isolare dal caldo, dal freddo, dall’umidità e dai rumori

Isolare dal caldo, dal freddo, dall’umidità e dal rumore esterno. L’obiettivo di un tetto bioedile è questo. Benefici: fresco d’estate, caldo d’inverno, stop a muffe e crepe, intrusione di rumori, maggior durata dei materiali usati. Effetto ultimo: risparmio nel riscaldamento, riduzione degli interventi di manutenzione.

Non si tratta di una bacchetta magica, ma del frutto di studi, calcoli e progetti precisi, esperienza nel campo.  Il tetto bioedile è realizzato con un particolare e complesso sistema di ventilazione e con materiali naturali e isolanti. Questi materiali lasciano passare il vapore, causa di umidità, trattengono l’aria fredda e calda e si oppongono all’immissione di rumori prodotti all’esterno.
In parole povere il sistema consiste nel ricavare al di sotto del manto di copertura una sorta di camera d’aria di spessore e pendenza determinati secondo precisi calcoli di dinamica termoigrometrica. In estate questa camera d’aria impedisce il passaggio del calore dall’esterno all’interno perché indirizza verso l’esterno il caldo accumulato nelle tegole e nelle varie strutture del tetto. In inverno evita la dispersione del calore trattenendolo all’interno dei locali abitativi.
Inoltre la camera d’aria evita la formazione di muffe e macchie di umidità nei sottotetti perché, con il sistema di ventilazione, asporta i vapori verso il colmo del tetto.
Con la fuoriuscita dei vapori e dell’umidità, i materiali costruttivi restano asciutti e ne viene così garantita una maggior durata.
Il sistema di ventilazione è ancora più completo e sicuro se realizzato con un materiale naturale e isolante come il sughero. E’ un materiale che “fa respirare” la casa e le strutture lasciando passare il vapore (alta traspirabilità), trattiene l’aria (isolante), è impermeabile all’acqua, è resistente al fuoco e ha un’ottima durata nel tempo mantenendo inalterate le sue caratteristiche. Senza contare che è biologicamente puro. Il trattamento Coverd, inoltre, garantisce l’atossicità in tutte le fasi di produzione e applicazione.
Con l’utilizzo del sughero si aggiunge un ulteriore effetto positivo: l’isolamento dai rumori naturali come pioggia e grandine e dai rumori prodotti dal traffico e dal passaggio di aerei.
Il sistema di ventilazione in sughero va studiato caso per caso tenendo conto, sia in fase di risanamento sia in caso di nuove costruzioni, dell’abitabilità o meno del sottotetto, della pendenza del tetto, degli aspetti igrometrici e così via. Spesso si tratta di riparare il tetto da rotture di tegole, infiltrazioni d’acqua, o degrado degli elementi portanti, oppure si deve rimediare a fenomeni di umidità e condensa o al deperimento di travi e assito.
A seconda delle necessità si può procedere ad esempio ad un isolamento esterno asportando tutto il vecchio manto di copertura e predisponendo al di sotto del nuovo manto il sistema di ventilazione. Al contrario se il manto è in buono stato si procede ad un isolamento interno applicando il materiale isolante sulle falde inclinate e rivestendo poi con una perlinatura o con lastre di gesso o,ancora, passando all’intonacatura.
La Coverd, forte di un’esperienza pluriennale e con un’équipe di tecnici molto preparati, è in grado di proporre soluzioni e prodotti adatti ad ogni situazione.

Il caso dell’abitazione di un nostro cliente: la realizzazione del tetto bioedile e gli effetti dell’isolamento a distanza di tre anni.
Una casa da ristrutturare, il tetto completamente da rifare. L’intervento è stato realizzato dalla Coverd nel ‘98 su progetto dell’ing. Luigi Acquati. “Abbiamo buttato giù tutto e rifatto con l’obiettivo dell’isolamento termoigrometrico e acustico – dice Acquati – Ho voluto il massimo isolamento possibile con la tecnologia in sughero biondo naturale della Coverd”.
La vecchia struttura in legno doveva essere rifatta in legno lamellare. Nella scelta dei prodotti Coverd e della tecnologia di applicazione, si doveva tener conto del fatto che il sottotetto sarebbe stato adibito a mansarda.
Analizzato il caso, si è deciso di applicare un pacchetto isolante così costituito:

  • alla base una perlinatura in legno
  • strato di carta oleata impermeabile traspirante KoSep.C con funzione di frena vapore
  • sughero biondo naturale bollito e ventilato SugheroLite Costante granulometria mm 4 dallo spessore di cm 8
  • assito in fodere di legno per il contenimento del sughero in granuli SugheroLite Costante
  • secondo strato di carta oleata impermeabile traspirante KoSep.C con funzione di frena vapore
  • pannelli SoKoVerd.LV di sughero naturale superkompatto a grana fine dello spessore di 3 cm
  • listelli perpendicolari alla linea di gronda per formazione di camera di ventilazione
  • stesura carta alluminata termoriflettente KoSep.A che garantisce un ulteriore strato impermeabile e riflette il calore di irraggiamento proveniente dal manto superiore di copertura
  • listelli fermategole posati in senso ortogonale ai primi
  • tegole in cotto.

“Gli effetti del comfort ambientale sono molto evidenti – afferma il nostro cliente – la temperatura in mansarda è quasi uguale a quella che abbiamo nell’abitazione. D’inverno c’è poca differenza di temperatura tra casa e mansarda nonostante che l’impianto di riscaldamento funziona  poche ore nel sottotetto. D’estate non ci si accorge quasi della differenza di temperatura con i piani sottostanti.
In conclusione i risultati “ci sono”: “Sono tre anni che abbiamo finito i lavori e sono soddisfatto sia della scelta tecnica che dell’investimento economico affrontato”.

Demetrio Bonfanti