Anno XVII
Numero 2
Maggio 2005

Correzione acustica all’università

I materiali e le tecnologie di Coverd per due interventi negli atenei  di Pavia e di Enna

Dobbiamo fare un bel po’ di chilometri per raccontare due dei più recenti interventi di correzione acustica realizzati con successo con i materiali e la consulenza di Coverd.

Interventi di correzione acustica

Nel primo caso neanche tanti, a dire il vero, perché la meta è Pavia. Nel secondo decisamente di più, fino in Sicilia per l’esattezza, nel pieno centro della città di Enna.

Ciò che accomuna le due situazioni è che in entrambi i casi la bonifica acustica è stata richiesta dal rettorato delle rispettive università cittadine e ha riguardato due ambienti di grandi dimensioni destinati alle lezioni (nel caso dell’Università statale di Pavia) e alle riunioni pubbliche (nel caso dell’Università Kore di Enna).

Non si può nascondere che è stata una bella soddisfazione per CoVerd fare l’ingresso in due istituzioni della cultura e della scienza, consegnando la soluzione di un problema e ricevendo in cambio i complimenti di chi, come ingegneri e fisici, certi argomenti li mastica tutti i giorni. E’ stato bello anche vedere e ascoltare il Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, in Sicilia per una missione istituzionale, mentre teneva il suo discorso proprio nell’auditorium universitario fresco di correzione acustica, senza che una sola parola sfuggisse alla comprensione del pubblico in sala. Complimenti al Presidente e complimenti anche a chi ha curato l’insonorizzazione della sala, utilizzando i materiali e le tecnologie di CoVerd.

Ma facciamo un passo alla volta e cerchiamo in queste pagine di analizzare uno per uno i due interventi. Cominciamo dal più vicino, Pavia.
Siamo nel centro della cittadella universitaria, per la precisione in un edificio storico che per le caratteristiche architettoniche richiama la sala refettorio di un ex convento. L’ambiente è adibito da anni alla didattica da alcune facoltà e vi si svolgono lezioni teoriche e di disegno tecnico, alla presenza di qualche centinaio di studenti per volta.

La prima cosa che impressiona è l’austera bellezza del locale, non a caso vincolato dalla Soprintendenza ai Beni architettonici, che si presenta ornato da uno splendido soffitto a cassettoni di legno e ampie vetrate su uno dei lati maggiori.

La seconda sono le dimensioni: quasi 30 metri di lunghezza per 10 di larghezza e altrettanti verso l’alto. Un parallelepipedo regolare di grande cubatura, quanto di peggio ci possa essere dal punto di vista acustico. Ma chi l’ha costruito qualche centinaio d’anni fa aveva problemi diversi dall’acustica, e per giunta non poteva prevedere che un giorno quel luogo sarebbe stato usato da degli studenti ansiosi di imparare. Poco male, tutto muta prima o poi, anche la destinazione d’uso degli edifici antichi; l’importante è che i cambiamenti siano accompagnati dagli accorgimenti che servono ad adattare il luogo alle nuove esigenze.

In un ambiente scolastico, anche all’università, è necessario che vi sia facilità di comunicazione verbale tra insegnanti e studenti, con conseguente facilità di apprendimento dei messaggi ricevuti e contenimento del livello sonoro gobale. E’ inoltre necessario un buon livello di privacy, con possibilità di stabilire dei rapporti interpersonali senza essere costretti ad alzare il tono della voce.

Il nemico di tutto questo si chiama riverbero (volgarmente “rimbombo”), che in pratica consiste nell’onda sonora riflessa dalle pareti e che dipende dalle caratteristiche acustiche dell’ambiente. Nell’aula di una scuola si considera ottimale un tempo di riverberazione (cioè il tempo necessario affinché il livello sonoro diminuisca di 60 Db dopo che la sorgente ha smesso di produrre suono) compreso tra 0,5 e 0,8 secondi.

Inutile dire che nell’aula didattica dell’università di Pavia questa soglia era ampiamente superata, come evidenziato dai rilievi fonometrici eseguiti sul posto dai tecnici acustici di CoVerd. Dunque occorreva intervenire, come sempre in questi casi, con un rivestimento fonoassorbente alle pareti e al soffitto. Tuttavia in questo caso la preziosa copertura a cassettoni non poteva essere toccata in alcun modo. Dunque l’intervento si doveva limitare alle pareti, avendo inoltre cura di mantenere 40 centimetri di distanza tra il filo del rivestimento e il capitello, come richiesto dalla Soprintendenza.

In più c’erano anche altri ostacoli: su di una delle pareti maggiori si aprono delle ampie vetrate sormontate da dei cassettoni e quella dove si apre l’ingresso (anche questo di grandi dimensioni) è in buona parte occupata da due statue incastonate nella muratura. Anche qui, vietato intervenire. A conti fatti potevano essere trattate tre pareti su quattro, senza controsoffitto. In questa situazione “estrema”, il sughero di CoVerd ha messo in campo qualità introvabili in altri materiali.

Il sughero infatti è il materiale che associa meglio elasticità e compattezza. Per questo garantisce prestazioni fonoassorbenti superiori e consente di diminuire l’ampiezza delle superfici da trattare senza compromettere il risultato. Con ricadute positive anche in termini di spesa.

L’intervento di fatto è consistito nella posa di pannelli in sughero biondo naturale ventilato SoKoVerd.C1 su di una sottostruttura precedentemente predisposta creando una sottostante camera d’aria. In altre situazioni gli stessi pannelli possono essere applicati direttamente alle pareti mediante l’ancorante cementizio PraKov. Grazie ai diversi formati a disposizione e ad un’accurata progettazione, è stato possibile anche rispettare le indicazioni estetiche della Soprintendenza, che ha preteso pannelli sempre centrati rispetto ai finestroni e di colore uguale a quello delle pareti.

Il risultato acustico, confermato da un collaudo fonometrico finale, ha rispettato pienamente le aspettative offrendo altresì un’ottimo impatto estetico-cromatico.
Diversa, ma non nella sostanza, la situazione che ci si è trovati di fronte all’Università Kore di Enna, dove l’auditorium si trova in una struttura completamente nuova in cemento prefabbricato disturbata dall’elevata riverberazione.

In questo caso si è intervenuti sia sulle pareti, con i pannelli SoKoVerd.C1, sia sul soffitto con i pannelli Kontro, specificamente studiati per questo utilizzo. Le prove fonometriche sono state eseguite dal personale dell’università, che sulla base delle indicazioni strumentali e dell’obiettivo da raggiungere ha scelto sul mercato i prodotti che garantivano le migliori prestazioni. Da Verderio è partito un autotreno carico di sughero e un’impresa del posto ha curato la posa, appoggiandosi a Coverd per avere tutte le indicazioni del caso. Ottimo il risultato acustico, testato anche dal presidente Ciampi, e altrettanto quello estetico ottenuto scegliendo i pannelli pretinteggiati del colore più gradito.

Geom. Massimo Murgioni