Anno XI
Numero 3
Ottobre 1999

Valutazione di Impatto Acustico – V.I.A.

Con la Legge 447/95, i soggetti titolari di progetti hanno l’obbligo di predisporre un’idonea documentazione di valutazione di impatto acustico relativa alla realizzazione di nuove opere

Quando si porta a termine una qualsiasi opera di qualche rilevanza, in base all’attività specifica prevista, la prima conseguenza è l’introduzione di nuove potenziali sorgenti rumorose, capaci di alterare la situazione acustica dell’area.

Con la Legge 447 del 26/10/1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”, su richiesta delle autorità comunali in allegato alla domanda di concessione edilizia, i soggetti responsabili dei progetti dovranno redigere una relazione di impatto acustico, relativa alla realizzazione, alla modifica o al potenziamento delle seguenti opere:

  • Autostrade, strade extraurbane ed urbane
  • Aeroporti, eliporti
  • Discoteche
  • Impianti sportivi e ricreativi
  • Circoli privati e pubblici
  • Insediamenti industriali
  • Centri commerciali polifunzionali
  • Ferrovie

Ed ancora, stabilire il clima acustico delle aree interessate dalle seguenti tipologie di insediamenti (in tali casi, lo scopo principale è quello di proteggere gli edifici dalle sorgenti di rumore esistenti):

  • Scuole e asili
  • Ospedali
  • Case di cura e di riposo
  • Parchi pubblici
  • Nuovi edifici residenziali prossimi alle opere indicate precedentemente

La documentazione, da presentare alle autorità competenti, deve contenere:

  1. Classificazione acustica dell’area (vedi tabella 1) sulla base della zonizzazione adottata dal Comune, o in assenza, in base alla classificazione provvisoria prevista dal DPCM del 1/3/1991
  2. Identificazione del livello sonoro attualmente esistente nell’area d’interesse e aree limitrofe, attraverso rilievi strumentali
  3. Previsione dei livelli sonori attesi nell’area e dintorni a seguito del nuovo insediamento (nel caso preveda l’installazione di impianti tecnologici e/o incremento del traffico veicolare)
  4. Eventuale previsione di opere di mitigazione per impedire il superamento dei limiti di legge (sia di zona che differenziale).

A questo punto vale la pena fare un esempio di una situazione abbastanza banale, ma utile per facilitare la comprensione di un argomento così delicato: ipotizziamo l’esecuzione di un grande supermercato all’interno di un quartiere residenziale.
La prevalenza residenziale dell’area richiede una classificazione orientativamente di II fascia, ponendo per le emissioni rumorose un limite di 55 dB(A).
Anche se tale valore risulta molto impegnativo da rispettare, è possibile studiare un’adeguata sistemazione dell’attività e degli impianti fissi connessi (eventualmente insonorizzandoli), di modo che si metta la maggior distanza possibile tra le sorgenti sonore ed i recettori, rispettando il vincolo dei 55 dB(A).
Sulla base della seguente considerazione l’insediamento risulterebbe acusticamente compatibile con l’area, ma tenendo conto del contributo del traffico veicolare indotto (fattore il più delle volte trascurato), nelle vie adiacenti si incrementa il transito dei veicoli di alcune centinaia di unità, più diversi camion addetti al rifornimento del magazzino, alterando il tenore acustico, e superando con tutta probabilità i limiti di zona.
Per quanto detto, risulta di fondamentale importanza: l’inserimento di nuove opere in aree possibilmente omogenee e lo studio di ogni possibile nuova sorgente sonora (compreso il traffico veicolare indotto).
Finalmente, con l’entrata in vigore di tale normativa, i problemi legati all’impatto acustico di un nuovo insediamento vengono studiati ed analizzati fin dal principio, in fase progettuale.
In questa maniera si evita di giungere a fine lavori, ad attività funzionante, e rendersi conto che effettivamente le infrastrutture realizzate non sono compatibili con i valori limite di zona (tabella 1), eludendo lamentele e
discussioni con gli abitanti del vicinato, e dispendiose cause legali tra le parti in causa.
Attraverso il rispetto della  procedura illustrata in precedenza, un’apposita figura professionale (il Tecnico Acustico), certifica il rispetto dei limiti di legge, o in caso contrario, indica le soluzioni tecniche da adottare per rientrarvi.

A titolo esemplificativo illustriamo, per sommi capi, la valutazione eseguita per la realizzazione di un nuovo edificio da adibire a Centro di intrattenimento e Cinema multisala per complessive 16 sale presso il quartiere “Torri Bianche” in Vimercate.
La struttura si distribuisce su un’area di 18000 mq per complessivi due piani, più un piano interrato adibito a parcheggio.
L’area in esame viene classificata come di IV classe (area di intensa attività umana), dato che vi è un’elevata presenza di uffici e attività commerciali, e nelle immediate vicinanze vi sono due grandi vie di comunicazione, interessate da traffico intenso, come la Tangenziale Est di Milano e la SP Monza-Trezzo.
I rispettivi valori limite di immissione sonora sono:

  • 65 dB(A) diurno
  • 55 dB(A) notturno

Nel sopralluogo effettuato si è verificato, attraverso misure strumentali, il tenore acustico dell’area in oggetto.
Essenzialmente la rumorosità
ambientale rilevata risentiva del traffico veicolare e degli impianti industriali.
Nelle diverse postazioni di misura individuate, si sono registrati livelli sonori equivalenti (Leq) sostanzialmente compresi tra 55 e 60 dB(A), e precisamente, nel punto più sfavorevole, si registrava un livello di 60,5 dB(A).

Sulla base dei dati acquisiti è stato possibile elaborare una  previsione del clima acustico futuro, considerando i contributi delle diverse sorgenti sonore connesse con la nuova attività. Le sorgenti sonore individuate ed analizzate sono le seguenti:

  • rumorosità proveniente dall’attività interna all’edificio
  • rumorosità dell’impianto di areazione e condizionamento
  • rumorosità dovuta alla circolazione veicolare interna
  • rumorosità provocata dall’aumento del traffico nelle vie circostanti

I principali contributi, dovuti all’attività interna all’edificio, hanno origine dal sonoro delle proiezioni cinematografiche, dalla musica di sottofondo, dagli esercizi commerciali, ecc.
Il potenziale disagio acustico procurato da queste sorgenti non è da trascurare, tuttavia se le strutture esterne dell’edificio garantiscono un potere fonoisolante a termini di legge, all’esterno giunge un livello sonoro (nella peggiore delle ipotesi 45 dB(A)),  tale da non alterare la situazione esterna.
E precisamente, per le strutture perimetrali delle attività commerciali, la normativa italiana richiede un potere fonoisolante di almeno 42 dB: DPCM del 5/12/1997 “Requisiti acustici passivi degli edifici”.
Le diverse sale di proiezione necessitano di un adeguato sistema di areazione; il progetto prevede la fuoriuscita dei condotti sul tetto con massima rumorosità provocata dalle ventole. Ipotizzando un fabbisogno di ricambi d’aria standard per ogni spettatore e conoscendo la potenza assorbita dalla ventola dell’impianto è stato possibile risalire al livello di potenza sonora immessa nell’ambiente.
Prevedendo la coibentazione del cassone delle ventole con del materiale fonoassorbente, si riduce significativamente la potenza sonora e ad un metro di distanza l’impianto presenta un livello sonoro di circa 70 dB(A). Prendendo come distanza di riferimento una decina di metri, il livello sonoro si attesta intorno ai 50 dB(A), inoltre i ricettori più vicini si trovano a circa 20 metri e per di più sono schermati dall’edificio, per cui a maggior ragione gli effetti legati alla rumorosità dell’impianto non incrementano i livelli sonori attuali di 55-60 dB(A).
In periodo notturno (22-6) i rumori legati al traffico veicolare si riducono, lasciando la possibilità al rumore d’impianto d’incrementare il livello equivalente, ma in ogni caso non si superano i 55 dB(A) stabiliti per legge.
La rumorosità, attribuita al traffico veicolare, dipende essenzialmente da due fattori: dal flusso (veicoli/h) e dalla velocità media (Km/h); in particolare, esiste una relazione sperimentale che lega tali grandezze: L = 10log Q + 22log v – 4,1.
Nella fascia oraria di punta, tra le 22 e le 23, nei vari ingressi previsti transiteranno a pieno regime qualcosa come 2000 mezzi, disciplinando la circolazione dei veicoli all’interno dell’area per l’accesso ai parcheggi e ponendo il limite di velocità a 10 Km/h, si contiene l’emissione sonora a circa 15 m di distanza dalla carreggiata, entro i 46 dB(A).
Tale contributo non altera i livelli sonori in periodo diurno, ma potrebbe incrementare di un paio di decibel il livello nel periodo notturno senza tuttavia superare i limiti di legge.
In ultimo analizziamo l’apporto dovuto al traffico indotto, per il nuovo insediamento, nelle strade adiacenti. Sulla base degli attuali flussi orari nelle diverse fasce orarie per la Tangenziale Est di Milano e la SP Monza-Trezzo, si è elaborato un opportuno modello teorico dei flussi orari previsti in futuro. Applicando la precedente relazione sperimentale si ottiene un incremento di appena 1-2 dB dopo le ore 22, inoltre l’accesso alla SP Monza-Trezzo si effettua tramite un sottopasso che minimizza l’impatto acustico dell’ingresso, così come gli altri accessi che prevedono una rotatoria, soluzione ottimale sia per la circolazione che per la rumorosità.
Anche in questo caso non si superano i limiti di legge.
In conclusione valutando l’impatto del nuovo insediamento, si è concluso che in periodo diurno (6-22) la situazione attuale non verrà significativamente alterata, mentre nel periodo notturno si potrebbe avere un moderato incremento di un paio di decibel, sempre rispettando i valori assoluti di zona. Ragione per cui, la nuova attività risulta compatibile con la zonizzazione dell’area prevista dalla normativa vigente.

Dott. Marco Raimondi