Anno XXI
Numero 1
Febbraio 2009

Una casa viva respira attraverso la pelle

La funzione di un edificio è quella di garantire il benessere bioclimatico attraverso tutte le componenti edilizie, dalle pareti (comprese le superfici finestrate), alle coperture, ai solai.

Un materiale isolante efficiente e duttile come il sughero biondo naturale può essere usato in tutti gli ambiti per raggiungere standard elevati di comfort e risparmio energetico.

Nel corso della storia l’uomo ha via via trasformato la casa da luogo di rifugio a luogo affacciato sul mondo. Di pari passo l’involucro che determina il confine tra l’abitazione e la realtà esterna si è fatto sempre più trasparente e traspirante.

Grazie all’impiego di materiali costruttivi e isolanti nuovi, le pareti sono diventate più leggere e sono aumentate le superfici aperte e vetrate; l’involucro è passato da corazza a membrana e la sua parte trasparente costituita dalle finestre ha assunto la funzione di filtro climatico tra ambiente interno ed esterno in grado di bilanciare il comfort visivo con le esigenze di isolamento termico e acustico.

Questo però ha aperto un nuovo fronte di problemi. Le superfici trasparenti, insieme ai serramenti e ai cassonetti, costituiscono infatti un elemento critico per il comfort acustico, microclimatico e per il bilancio energetico degli edifici. Il regolamento di igiene contenuto del Dm 5 luglio 1975 prescrive che l’area finestrata abbia una dimensione pari ad almeno 1/8 della superficie calpestabile affinché siano garantiti i corretti ricambi d’aria e la sufficiente illuminazione.

Le finestre, dunque, da un lato devono assicurare l’illuminazione e la ventilazione naturale, dall’altro devono costituire una barriera termica e acustica, nonostante le loro caratteristiche termofisiche non consentano di raggiungere prestazioni elevate paragonabili a quelle delle chiusure opache.

Come è possibile?

In risposta a questa domanda i progressi compiuti dal settore della serramentistica e dell’edilizia in generale si sono orientati verso la trasformazione della finestra da semplice componente edilizio a vero e proprio sistema costruttivo con caratteristiche qualitative e funzionali descritte da precise norme e sottoposte a severi controlli dalla produzione alla posa in opera.

Per questo motivo oggi non si parla più semplicemente di finestra, ma piuttosto di sistema finestra.

In generale nella scelta dei serramenti esterni vanno tenute in conto le caratteristiche tipologiche e costruttive dell’edificio e del contesto geografico: altitudine, esposizione, zona di vento, clima acustico. Come per la parte opaca dell’involucro, anche per la superficie finestrata l’obiettivo è quello di contenere le dispersioni energetiche nel periodo invernale ed evitare i sovraccarichi di calore in quello estivo.

Dal punto di vista acustico va invece tenuto presente che l’isolamento dal rumore della facciata di un edificio dipende dai singoli elementi che la costituiscono, ma in primo luogo è determinato dal potere degli elementi più deboli come vetri, infissi e cassonetti degli avvolgibili. Il vetro ha un’importanza determinante ai fini dell’isolamento termoacustico e senza entrare in questa sede nell’esame delle diverse possibilità offerte dal mercato è opportuno sottolineare che le soluzioni migliori sono quelle costituite da serramenti con doppi e tripli vetri oppure dalle doppie finestre, dove la presenza di una lama d’aria riduce la trasmittanza U del sistema.

Altrettanto importanti sono gli infissi. Anche in questo caso il mercato offre vaste possibilità di scelta circa la struttura e il materiale (legno, alluminio, pvc), è bene tuttavia orientarsi verso quei sistemi finestra pensati per offrire insieme isolamento termico e acustico. L’accoppiamento del legno massello o lamellare come materiale portante (il legno è il materiale con la trasmittanza U più bassa) e del sughero biondo naturale KoFlex come elemento isolante offre serramenti a prova di rumore ed energeticamente efficienti. Questo ambito di utilizzo testimonia una volta di più che il sughero biondo naturale è un isolante efficiente e duttile che può trovare impiego praticamente ovunque.

Anche nei cassonetti delle tapparelle, altro punto debole termico e acustico dell’involucro edilizio, che devono essere assolutamente isolati con un materiale molto performante in grado di funzionare da barriera, come per esempio i pannelli di sughero supercompatto SoKoVerd o di sughero copercompresso KoFlex in fogli e strisce.
Anche le ovatte naturali e animali, ad esempio la lana di pecora LanKot, danno buoni risultati.

L’isolamento delle pareti opache

Tra gli interventi migliorativi dell’efficienza energetica quelli su pareti e coperture sono i più convenienti perché non comportano spese di manutenzione e inoltre contribuiscono a migliorare sensibilmente il comfort abitativo. Per le realizzazione delle strutture di tamponamento esterne (ma lo stesso vale per le coperture e le strutture orizzontali), esistono moltissime combinazioni possibili, tutte però devono prevedere sempre e in ogni caso la presenza di un importante strato di materiale isolante, anche nel caso in cui si utilizzino tecnologie costruttive di nuovo tipo o laterizi compositi con conducibilità termica inferiore rispetto a quelli tradizionali. I limiti imposti dal Dlgs 192/2005 hanno infatti reso queste soluzioni inadatte a raggiungere da sole i livelli prestazionali più elevati, specie in alcune zone climatiche.

Il modo più completo ed efficace per l’isolamento delle pareti esterne è il “sistema a cappotto”, che consiste nell’applicare all’esterno della parete un pannello di materiale isolante ricoperto da un intonaco, rinforzato da un’armatura e ultimato da uno strato di finitura. In questo modo si eliminano i ponti termici, i fenomeni di condensa e si migliora l’inerzia termica della struttura aumentando il comfort termoigrometrico. E’ una tecnica che richiede un materiale isolante dalle ottime caratteristiche meccaniche e termiche perché solo in questo modo può costituire un sistema in grado di garantire durabilità e alte prestazioni.

Da oltre venticinque anni Coverd propone la sua soluzione basata su pannelli di sughero biondo naturale SoKoVerd.LV che grazie alle caratteristiche naturali di questo materiale garantisce un ottimo isolamento e nel contempo una struttura traspirante. Il cappotto può essere realizzato contemporaneamente anche sulla faccia interna della parete e in questo modo si aumenta ulteriormente l’inerzia termica della struttura.

Una seconda tecnica utilizzata da Coverd (realizzabile da sola o abbinata al sistema a cappotto BioVerd) consiste nell’applicare sulla faccia interna di una parete ad alta trasmittanza termica una controparete formata da lastre o pannelli rigidi. Lo strato isolante costituito da pannelli di sughero biondo, lana vegetale o lana di pecora (molto igroscopica) viene posizionato nell’intercapedine e garantisce un’ottima coibentazione traspirante.

Anche l’insufflaggio di sughero in granuli SugheroLite di piccolo diametro nell’intercapedine della muratura può costituire un buon intervento isolante a patto di avere l’accortezza di riempire tutte le cavità dell’intercapedine.

L’isolamento delle coperture

Le coperture svolgono una funzione importantissima. In un edificio le dispersioni di calore attraverso la copertura sono circa il trenta per cento delle perdite complessive attraverso l’involucro, con conseguenze sul comfort abitativo oltre che sul conto economico.

L’efficienza del tetto, al pari di quella delle pareti perimetrali, determina le prestazioni energetiche dell’edificio; un corretto isolamento di questa componente edilizia è inoltre importante anche dal punto di vista acustico, specie se il manto di copertura è costituito da manti metallici poggianti su strutture lignee leggere.

Una coibentazione nel sottotegola o sull’ultima soletta piana risolve i problemi (anche acustici) di strutture leggere e contribuisce in modo determinante all’efficienza energetica a patto di usare materiali isolanti dalle proprietà termiche e fonoassorbenti. Nel caso di coperture a falde, l’isolamento può essere eseguito sulla superficie inclinata oppure sull’estradosso dell’ultimo solaio piano, un intervento che è il più conveniente quando il sottotetto non è abitato perché riduce il volume interno da riscaldare.

L’isolamento dell’ultima soletta piana è inoltre un’operazione molto semplice che consiste nella stesura a secco di un abbondante strato di sughero in granuli SugheroLite di Coverd su tutta la superficie da isolare. Per ottenere invece una superficie compatta e pedonabile, la SugheroLite può essere miscelata con il vetrificante a presa aerea KoGlass e stesa con facilità senza bisogno di ulteriori finiture.

La SugheroLite sfusa può essere impiegata anche per l’isolamento classico sottotegola, opportunamente contenuta in cassettoni lignei; lo stesso risultato può essere ottenuto con i pannelli di sughero biondo naturale SoKoVerd.LV disposti in unico o doppio strato.

La coibentazione ad alto rendimento energetico consigliata da Coverd per massimizzare il comfort termoigrometrico e acustico dell’edificio prevede insieme SugheroLite e pannelli SoKoVerd. Questi ultimi, infine, possono essere utilizzati anche per l’isolamento del tetto dall’interno mediante la posa con il sistema a cappotto, una soluzione molto usata nelle mansarde e nei sottotetti abitabili.

L’isolamento dei solai

Anche al solaio sono richieste prestazioni di isolamento termico e non a caso la normativa li considera influenti ai fini della prestazione energetica complessiva dell’edificio. Una soletta non isolata disperde calore e, nel caso di impianti di riscaldamento a pavimento, finisce per regalare preziosa energia all’appartamento sottostante.

Per questo motivo è indispensabile prevedere un buon isolamento del sottofondo, che dovrà garantire anche una buona protezione dai rumori secondo i criteri del DPCM 5/12/1997.

Le soluzioni collaudate da Coverd in quasi trent’anni di esperienza di cantiere prevedono l’utilizzo di sughero biondo naturale in granuli SugheroLite o in pannelli SoKoVerd.

Un aiuto importante arriva anche dalle membrane isolanti di lana vegetale KoFiVeg e pannello in fibre di poliestere riciclate KoFiSin, che vengono utilizzate come complemento delle soluzioni in sughero.  Le tecniche di posa del sughero e delle membrane sono più d’una e variano in funzione della tipologia edilizia considerata e dell’obiettivo da raggiungere.

Geom. Massimo Murgioni