Sottofondi
Un attento ripensamento dei modi di progettare il sistema di pavimentazione mette finalmente in primo piano l’importanza del sottofondo, l’elemento costruttivo indispensabile per ottenere dalla struttura portante i migliori risultati prestazionali.
La costante e crescente attenzione riposta verso una maggiore qualità edilizia, ha oramai imposto una progettazione più rigorosa e dettagliata del sistema di pavimentazione, che non trascura il fondamentale rapporto tra i diversi strati funzionali che lo compongono, da quello portante di supporto statico a quello di ripartizione dei carichi fino all’implementazione impiantistica e all’isolamento termoacustico; strati che possono assolvere in modo autonomo o integrato queste singole funzioni e che, insieme, concorrono tutti al corretto funzionamento del sistema complessivo.
Ed è proprio organizzando gerarchicamente le funzioni di questi diversi strati, da assemblare in sequenza per operare in sinergia, che si ha la conferma di quanto sia primario il ruolo del sottofondo, lo strato che, da solo, può rispondere a tutti i requisiti principali e integrativi imposti dalle classi esigenziali di sicurezza, benessere, integrabilità e gestione. Requisiti che, se soddisfatti, caratterizzano i sottofondi migliori, quelli cioè che presentano elevati livelli prestazionali e che, inglobando più funzioni in un unico strato, ne semplificano notevolmente l’esecuzione.
Tra le funzioni principali, ne annoveriamo cinque:
- il livellamento, necessario per regolarizzare eventuali discontinuità e rendere la superficie di posa uniforme e planare;
- la ripartizione dei carichi, trasmessi dal pavimento alla struttura;
- l’alloggiamento della rete di distribuzione impiantistica;
- la protezione termica, per contenere le dispersioni incontrollate di calore attraverso le superfici orizzontali;
- l’assorbimento acustico, per limitare la trasmissione dei rumori per via solida e per via aerea dalle superfici pavimentate, riscontrabile soprattutto negli edifici residenziali multipiano.
A questi cinque parametri di valutazione vanno aggiunti anche i requisiti morfologici del materiale utilizzato, altrettanto importanti, della stabilità, dell’assenza di emissioni nocive, della biocompatibilità, della resistenza meccanica e agli attacchi biologici e della stabilità chimico-reattiva.
Significative al riguardo sono le connotazioni proprie dei sottofondi proposti dalla CoVerd, qualificati da tutti e cinque i parametri prestazionali suddetti così come dai numerosi requisiti integrativi che li annoverano tra le soluzioni tecniche migliori al fine di soddisfare il modello funzionale. Non a caso tali sottofondi sono attualmente considerati dai progettisti della bioedilizia, e non solo, determinanti nella composizione e stratigrafia del pacchetto pavimento. Di semplice e veloce esecuzione, ma anche molto leggero per non sovraccaricare la struttura, il sottofondo per eccellenza sviluppato con tecnologia bioedile da CoVerd è un impasto a secco di granuli in sughero biondo naturale, bollito e ventilato, SugheroLite con un legante minerale a presa aerea KoGlass: caratterizzata da spessori che vanno dai 4 ai 25-30cm e da una densità dell’impasto pari a 140 kg/mc, questa miscelazione è in grado di garantire la necessaria uniformità e ha i vantaggi sia di mantenere costante la temperatura interna , con valori medi da 8 a 13°C indipendentemente dalle escursioni termiche dell’aria esterna, sia di assorbire meno del 10% dell’umidità dell’aria e di impedire antieconomiche dispersioni di calore. Senza inoltre dimenticare che alla buona permeabilità al vapore, condizione fondamentale per evitare l’insorgere di insalubri fenomeni di condensa, si aggiunge anche l’elasticità dell’impasto, utile per ammortizzare i rumori d’urto che tanto affliggono le strutture sottostanti e per mantenere indipendente il livello sonoro nei singoli ambienti.
Poiché il sottofondo Sugherolite e KoGlass è un vero e proprio sistema funzionale composito, dopo la posa dell’impasto, e prima della realizzazione del massetto di sabbia e cemento, viene posato uno strato separatore, diverso a seconda delle esigenze da soddisfare: per garantire una maggiore traspirazione alla soletta e desolidarizzare gli strati, ottima la carta oleata KoSep.C, un eccellente regolatore igrometrico completamente impermeabile all’acqua e permeabile al vapore; se l’obiettivo è invece quello di eliminare i ponti acustici e limitare la trasmissione di rumori impattivi attraverso il pavimento, è necessario ricorrere a uno strato di feltro isolante KoSep.F, una speciale ovatta termoapprettata ad alta densità in grado di assorbire la maggior parte delle energie sonore.
E’ dunque con la felice combinazione tra SugheroLite e Ko.Glass che la CoVerd assicura da più di 15 anni la corrispondenza dei suoi sottofondi alle prestazioni richieste ai sistemi di pavimentazione: e se buona parte del merito va alla azienda che propone un sughero biondo biologicamente puro al 100%, grazie ad un attento procedimento di bollitura e vagliatura che elimina alla radice possibili fenomeni di degrado, è anche grazie alle specifiche materiche del sughero, elemento naturale per definizione, che il sottofondo bioecologico ha trovato largo impiego.
Paolo Manca