Anno XII
Numero 1
Marzo 2000

Sottofondi

I vantaggi dell’utilizzo del sughero biondo granulare nei sottofondi per pavimenti radianti

L’affermarsi ed il diffondersi dei sistemi di riscaldamento a pavimento, che offrono maggior comfort, hanno richiesto specifiche metodologie applicative nella realizzazione dei sottofondi di pavimento.

I sistemi di riscaldamento a pavimento, sfruttando l’alto irraggiamento, dovuto al massetto che funge da piastra radiante, offrono il vantaggio di una distribuzione omogenea del calore nell’ambiente.
La realizzazione del pacchetto richiede un alto spessore del sottofondo di pavimento il quale deve inglobare nel primo strato le condotte degli impianti idrici ed elettrici; come secondo strato
si deve inserire un materiale isolante con uno spessore variabile da un minimo di cm 2 ad un ottimale di 5/6 cm; nel terzo strato verranno posate le tubazioni inglobate nel massetto di sabbia e cemento per uno spessore variabile da 6 a 10 cm su cui verrà posato il pavimento desiderato.

Quindi, come si può dedurre, lo spessore minimo da considerare è di circa 20 cm.
Il compito del materiale coibente è quello di non far disperdere l’energia termica alla sottostante struttura, ma di “rifletterla” nell’ambiente da riscaldare.
Lo spessore del coibente è perciò in funzione alla destinazione dell’ambiente sottostante.
Più freddo è l’ambiente (box, cantine, portici,ecc.)
più alto sarà lo spessore dello stesso.

Altro compito essenziale del coibente, è quello di avere caratteristiche di isolante fonoattenuante ai rumori d’impatto e di calpestio.

Riassumendo, quindi, le caratteristiche fondamentali che assume, il materiale coibente deve avere sono:

  • Buone caratteristiche di coibente termico;
  • Alte temperature limite di impiego (<100/140 °C)
  • Buone capacità di dissipamento di energia sonora ai rumori aerei e a quelli d’impatto;
  • Buona resistenza nel tempo alla deformazione sotto carico;
  • Ottime caratteristiche di durata nel tempo senza alterare le proprie caratteristiche;
  • Ottime caratteristiche igrometriche;
  • Alta densità e ottima resistenza alla compressione.

A questo punto, si deve scegliere fra due tipologie di intervento:
a) utilizzare un impasto isolante, inglobando le tubazioni degli impianti elettrici e idrosanitari, per uno spessore sufficiente ad ottenere un piano livellato;
b)    livellare gli impianti elettrici e idrosanitari con impasti cementizi su cui poi posare il materiale coibente.

Nella prima soluzione si consiglia di utilizzare un impasto isolante composto da granuli di sughero naturale biondo bollito e ventilato Sugherolite amalgamati con un legante a presa aerea denominato KoGlass, per uno spessore minimo che consenta di coprire le tubature o ancor meglio, quando possibile, di superare di 1 o 2 cm. il livello delle tubature.
In questo modo si ha la possibilità di ottenere uno spessore medio di materiale coibente compreso tra i 5/7 cm. Una volta eseguito il sottofondo isolante, si dovrà posare uno strato separatore termoriflettente KoSep A, composto da carta avana costituita da pura cellulosa non clorata, accoppiata ad un film di alluminio onde poter riflettere una certa quantità di calore una volta posati i corpi riscaldanti.
Tale soluzione offre la maggior garanzia di contenimento degli spessori dedicati al sottofondo.
Grazie al suo alto spessore (dai 5 ai 7 cm) offre una maggiore protezione termico-igrometrica e maggior potere di fonoattenuazione ai rumori di calpestio e ai rumori aerei, considerata la sua alta elasticità.

La seconda soluzione, invece, prevede l’inglobamento degli impianti idrosanitari ed elettrici sino ad ottenere un livello planare contenuto in 5/7 cm, mediante una caldana in sabbia e cemento o con calcestruzzi alleggeriti. Su tale massetto si poserà lo strato di materiale coibente di vario genere, purché abbia un adeguato spessore che và calcolato in funzione dell’esercizio che avrà il sottostante solaio. Come si può dedurre, con tale soluzione lo spessore richiesto è molto più elevato, con conseguente aumento dei costi indotti dagli strati aggiuntivi.
I criteri di scelta del coibente devono essere rivolti a materiali aventi ottime caratteristiche di isolante termico, ma anche di ottimo fonoattenuante e fonoisolante: inoltre si richiede la non deformabilità nel tempo per i carichi statici e dinamici a cui è destinato l’ambiente. Come è noto i materiali di sintesi sono dei buoni isolanti termici ma con cattive qualità di isolante acustico, quindi la loro scelta richiederebbe un abbinamento con altri materiali resilienti.

Il materiale che più soddisfa le esigenze tecniche richieste è il pannello di sughero biondo naturale prebollito superKompatto SoKoVerd LV dalla granulometria mm 2/3, il quale offre ottime qualità di coibenza termoigrometrica, di non deformabilità e quindi di resistenza alla compressione nel tempo, di non degradabilità, ma soprattutto quelle caratteristiche di ottime prestazioni di fonoimpedenza e di fonoattenuazione ai rumori di impatto e a quelli aerei. Infine, da non dimenticare, si tratta di un materiale principe nella Bioedilizia.
Come su descritto, anche sul pannello coibente và applicato uno strato separatore possibilmente con un film di alluminio che agisca come termoriflettente per poi eseguire la caldana in sabbia e cemento che ingloberà i corpi riscaldanti col relativo pavimento.
La caldana in sabbia e cemento, deve essere di uno spessore costante e armata con opportune reti o fibre, additivata con un fluidificante affinché sia più compatta possibile; sarà inoltre necessario nel realizzare i giunti di dilatazione.

Geom. Massimo Murgioni