Anno XIV
Numero 1
Marzo 2002

Sottofondi

L’interesse diffuso e approfondito da parte di abitanti e progettisti per le pavimentazioni sane e funzionali, testimonia l’inconfutabile validità dei sottofondi in sughero biondo granulare, sia per alleggerire i carichi strutturali sia per garantire il massimo isolamento termoacustico.

Quanto oggi sia importante e sentita l’esigenza che anche la  pavimentazione protegga dal freddo, dai rumori e dall’umidità, è testimoniata dalle continue lamentele e richieste da parte degli abitanti di condomini (ma anche di case unifamiliari multipiano), come ha più volte sottolineato l’Anaci, l’Associazione Nazionale Amministratori Condominiali ed Immobiliari.

Parlano semplice gli abitanti, non sapendo che le loro richieste in realtà fanno eco alle numerose e crescenti voci degli operatori dell’edilizia bioecologica, per i quali non può esservi progetto di pavimentazione che non si proponga di fornire la soluzione tecnica di un sottofondo isolante ed ecologico, da realizzare tra il solaio ed il massetto: soluzione che, oltre a garantire il necessario isolamento termoacustico e la regolazione igrometrica con materiali salubri, assolve anche alle primarie funzioni di:
– assorbire gli errori di planarità con la possibilità, all’occorrenza, di portare alla quota prestabilita la superficie dello strato di rivestimento;
– inglobare e proteggere le tubazioni degli impianti elettrici ed idrosanitari sottopavimento, con spessori regolabili e adatti a formare un piano di posa;
– favorire l’elasticità alla compressione e alla flessione e ripartire i carichi concentrati sullo strato di rivestimento e trasmessi alla struttura portante.
La scelta della tecnologia applicativa e il mantenimento nel tempo delle prestazioni iniziali del sottofondo rappresentano la vera sfida da affrontare durante l’analisi progettuale, persa in partenza se il materiale utilizzato non soddisfa precise caratteristiche:
– dall’estrema elasticità e stabilità, indispensabile per la sopportazione delle inevitabili sollecitazioni interne innescate dalla configurazione degli strati che compongono il sistema di pavimentazione;
– alla leggerezza, assicurata da una bassa densità per non sovraccaricare la struttura;
– alle proprietà coibenti, acustiche per smorzare i rumori molesti di calpestio o di impatto e termiche per limitare le dispersioni e riequilibrare la temperatura superficiale del pavimento con quella dell’aria, che possono arrivare a differire di soli  2°C.
– fino alla permeabilità al vapore, grazie alla quale l’umidità assorbita dall’aria (mai più dell’8-10%) viene costantemente espulsa lasciando inalterato il prodotto ed evitando squilibri termoigrometrici nell’ambiente.
E a questo riguardo, l’esperienza comprovata nelle biotecnologie applicate all’edilizia ha ampiamente dimostrato l’efficacia del sughero naturale biondo in granuli, a condizione però che venga sottoposto a un procedimento di bollitura e ventilazione indispensabile per eliminare qualunque residuo legnoso o di terra che potrebbe compromettere la stabilità del sottofondo: è di fatto palpabile il successo ottenuto fino ad oggi da un prezioso “strumento operativo” messo a punto dalla CoVerd e denominato Sugherolite+KoGlass, un impasto di sughero naturale biondo in granuli bollito e ventilato, miscelato con un vetrificante a presa aerea di origine minerale. La sua carta d’identità parla da sé: con un peso specifico di 130/140 kg/mc e un coefficiente di conducibilità pari a 0,049W°C/h e con un’ottima dissipazione dell’energia sonora che la sollecita, questo impasto si fregia della certificazione di qualità; realizzato senza l’uso di acqua consente interventi di posa facili e rapidi, con evidenti risparmi sui costi di manodopera.
Appurati per ora i criteri per una scelta oculata, ci ripromettiamo di affrontare nel prossimo numero il tema delle tecniche della posa in opera dei sottofondi in sughero granulare.

Angelo Verderio