Anno XIV
Numero 1
Marzo 2002

Correzione acustica ambientale

Riverbero nei grandi ambienti…

Uscire da un teatro dopo aver visto uno spettacolo… senza aver potuto ben ascoltare quello che gli attori dicevano; oppure aver mal di testa dopo un’ora di ginnastica in palestra.

Sono fatti che possono succedere se gli ambienti che frequentiamo non sono acusticamente bonificati.
Si verifica che il suono che noi udiamo non è limpido, bensì un rimbombo indefinito, un raddoppio dei messaggi sovrapposti.
Perciò si ha una cattiva intelligibilità del linguaggio ed una distorsione sonora rispetto ai suoni originali.
Questo succede soprattutto in ambienti di grandi dimensioni, di forma parallelepipeda e con enormi volumetrie: caratteristiche che determinano, sotto il profilo acustico, una cattiva uniformità nella distribuzione del suono.
Per di più i soffitti, le pareti e i pavimenti hanno generalmente superfici lisce e rigide che portano come conseguenza ad un aumento dei tempi di riverbero e della pressione sonora.
Non bisogna nemmeno dimenticare la frequente presenza di vetrate, magari parallele tra loro, che causano fenomeni di eco piuttosto complessi. Stiamo quindi parlando di edifici adibiti ad attività pubbliche, manifestazioni di tipo sportivo o ad attività scolastiche quali mense, palestre, aule, ristoranti…
Ambienti così strutturati richiedono interventi di insonorizzazione tali da permettere una confortevole fruizione.

In che modo?
Per ottenere il massimo dei risultati, il problema acustico andrebbe affrontato in sede progettuale e realizzativa.
Purtroppo questo non sempre si verifica e “dopo” bisogna porre dei rimedi.

  1. Innanzitutto bisogna verificare le caratteristiche morfologiche dei locali ed eseguire i rilevamenti dei tempi di riverbero secondo la normativa vigente (DPCM 5/12/97 e DL 18/12/75) e con strumentazione rispondente alla regolamentazione europea.
  2. Quando si scoprono dei tempi di riverberazione sonora elevati, tali da determinare una fastidiosa rumorosità degli ambienti in presenza di una qualsiasi sorgente sonora fino al punto di provocare notevole disagio psicofisico alle persone presenti, occorre ripristinare l’equilibrio in questi ambienti e ridurre quindi il tempo di riverberazione. L’unica soluzione consiste nell’aumentare le unità fonoassorbenti nell’ambiente, in modo da avere un corretto coefficiente di assorbimento.
  3. Si tratta poi di decidere quale materiale utilizzare.
    I materiali e le strutture  di supporto debbono sottostare a severi requisiti.

Le caratteristiche principali sono:

  • materiali e strutture  resistenti all’insaccamento, applicati in aderenza alle strutture;
  • minore spessore possibile rapportato all’ottimo coefficiente d’assorbimento;
  • materiali omologati con relativa certificazione per la reazione al fuoco in classe 1 e che in caso di incendio non sviluppano gas tossici e gocciolamenti incandescenti;
  • materiali biologicamente puri, non tossici, imputrescibili;
  • materiali che garantiscano inoltre una buona coibentazione termica ed igrometrica.

In base a tali considerazioni e ai calcoli, si sceglierà il materiale più idoneo, lo spessore e la metratura necessaria per far rientrare i tempi di riverbero prescritti nella normativa.
La quantità dei materiali fonoassorbenti a disposizione sul mercato è vasta e varia: si va dai controsoffitti con materiali fibrosi come le lane di vetro o di roccia, in gesso, melaminici o teli adeguatamente trattati.
La diversità di composizione di questi materiali li rende acusticamente diversi nell’assorbimento alle varie frequenze e, perciò, più o meno adatti a risolvere i problemi del locale in progetto.
Per di più, la severità dei parametri a cui devono rispondere i materiali ne restringe notevolmente la scelta.
Uno dei materiali più idonei e completi per questo tipo di impiego, biologicamente sicuro, che assolve sia all’importante compito di migliorare esteticamente l’ambiente, sia a quello di renderlo più confortevole dal punto di vista acustico, rispondendo a tutti i requisiti di legge, è il sughero.
Inoltre, le sue straordinarie qualità elastiche fanno sì che la sua resa migliori con l’aumentare dell’intensità del suono presente all’interno del locale. Per poter ottenere il binomio estetica efficienza si è ricorso alla ecletticità nel trasformare la materia prima sughero.
La CoVerd dopo un attento studio, ha creato un pannello di sughero biondo naturale supercompresso Kontro per i controsoffitti e un pannello in sughero biondo naturale superkompatto SoKoVerd.C1 per i rivestimenti in aderenza alla struttura. Quanto esposto è confermato e sostenuto da una nutrita esperienza della CoVerd nel settore acustico, con particolare riferimento proprio al tipo di edifici che abbiamo preso in considerazione.

Mensa Scuola Materna “G. Sega” Brescia
Immaginate a che livelli sonori si arrivava alla pausa pranzo nel locale mensa della Scuola Materna ! Ecco perché è importante che in un ambiente di questo tipo l’acustica sia particolarmente curata, altrimenti i bambini, per farsi capire, parleranno a voce sempre più alta. In questo caso si è potuto correggere il locale  garantendo elevate prestazioni di assorbimento acustico, intervenendo con una controsoffittatura in sughero biondo naturale preformato e pretinteggiato Kontro. La conversazione tra i bambini è tornata normale, con grande gioia soprattutto delle maestre. L’ambiente inoltre è stato particolarmente vivacizzato con dei disegni e colori che sono stati inseriti nella controsoffittatura. Inoltre si può notare la posa in diagonale della controsoffittatura.

Palestra Carnate (Mi)
Più difficile, se non altro perché le esigenze sono maggiori, è progettare in modo acusticamente corretto ambienti di vaste dimensioni come una palestra, adibita ad attività ginnica.
Locali di queste dimensioni solitamente soffrono una cattiva distribuzione del suono con tempi di riverbero elevati.
Come si nota nella foto sul soffitto tra una trave e l’altra sono stati applicati dei telai in alluminio in cui sono stati inseriti dei pannelli in sughero Kontro, mentre a parete sono stati applicati mediante un ancorante cementizio i pannelli in sughero SoKoVerd.C1.
Il collaudo effettuato al termine dei lavori ha evidenziato, rispetto al sopralluogo eseguito prima dell’intervento, un risultato eccezionale, permettendo il regolare  svolgimento  di tutte le attività. Questo intervento ha avuto il pregio di coniugare l’efficacia delle soluzioni tecniche con una realizzazione esteticamente pregevole.

Aule Scuola materna Parrocchia S. Francesco d’Assisi Nave (Bs)
Nelle aule scolastiche, deve regnare il silenzio, non si devono ”sentir  volare le mosche”, altrimenti è difficile recuperare la necessaria concentrazione per leggere e studiare. Nell’aula l’atmosfera deve essere tale che i più piccoli suoni non creino particolare disturbo. Un’atmosfera piacevole e accogliente per conciliare la concentrazione alle lezioni si trova nelle aule della Parrocchia S. Francesco d’Assisi dopo il rivestimento a soffitto con pannelli in sughero SoKoVerd.C1. Inoltre sono stati scelti i colori tenui come il giallino e azzurrino per dare tranquillità e gioia ai bambini.

Diana Verderio