L’importanza dell’involucro
Gli interventi su pareti esterne e coperture riducono a monte il fabbisogno di energia. Le tecnologie e i materiali di Coverd consentono almeno tre soluzioni efficaci e durature sui tamponamenti: sistema a cappotto, controparete interna e insufflaggio in intercapedine.
L’esperienza dell’Aia di Verderio (vedi BioEdilizia di gennaio 2008) dimostra che è possibile riqualificare edifici esistenti e realizzare edifici nuovi ad alte prestazioni energetiche con interventi che riguardano soprattutto l’involucro edilizio e senza il ricorso massivo a fonti energetiche alternative.
Il trattamento delle pareti, delle coperture e dei sottofondi con adeguate scelte progettuali di edilizia tradizionale e materiali naturali ad alto potere isolante (sughero biondo naturale, lana di pecora, lana vegetale) ha permesso all’AIA di essere il primo edificio in Lombardia con la certificazione di Classe A (fonte Sole24Ore) e di raggiungere ampiamente i valori limite di fabbisogno di energia primaria richiesti dal DM 18 marzo 2008 per accedere agli sgravi previsti in Finanziaria.
Si è calcolato che i consumi energetici di un edificio realizzato secondo i limiti della nuova legge (requisiti minini al 2010 contenuti nell’allegato C del DLgs 192/2005) corrispondono a un quinto di quelli di un edificio esistente.
Per questo motivo le riqualificazioni mirate al raggiungimento della certificazione energetica, meglio se accompagnate da una diagnosi energetica, rappresentano un ottimo investimento: davanti al continuo aumento dei costi dei combustibili, una casa che consuma di meno è sicuramente una sicurezza economica. In questo senso, gli interventi sull’involucro sono particolarmente efficaci perché consentono di ridurre a monte il fabbisogno di energia.
Si tenga presente che tra gli interventi migliorativi dell’efficienza energetica quelli su pareti e coperture sono i più convenienti perché non comportano spese di manutenzione e inoltre contribuiscono a migliorare sensibilmente il comfort abitativo.
All’involucro edilizio sono tuttavia richieste altre funzioni, ad esempio quella statica e acustica, che non possono essere trascurate in sede progettuale. Per le realizzazione delle strutture di tamponamento esterne (ma lo stesso vale per le coperture e le strutture orizzontali), esistono moltissime combinazioni possibili, tutte però devono prevedere sempre e in ogni caso la presenza di un importante strato di materiale isolante, anche nel caso in cui si utilizzino tecnologie costruttive di nuovo tipo o laterizi compositi con conducibilità termica inferiore rispetto a quelli tradizionali.
I limiti imposti dal DLgs 192/2005 hanno infatti reso queste soluzioni inadatte a raggiungere da sole i livelli prestazionali più elevati, specie in alcune zone climatiche.
Il modo più completo ed efficace per l’isolamento delle pareti esterne è il “sistema a cappotto”, che consiste nell’applicare all’esterno della parete un pannello di materiale isolante ricoperto da un intonaco, rinforzato da un’armatura e ultimato da uno strato di finitura. In questo modo si eliminano i ponti termici, i fenomeni di condensa e si migliora l’inerzia termica della struttura aumentando il comfort termoigrometrico. E’ una tecnica che richiede un materiale isolante dalle ottime caratteristiche meccaniche e termiche perché solo in questo modo può costituire un sistema in grado di garantire durabilità e alte prestazioni.
Da oltre vent’anni Coverd propone la sua soluzione basata su pannelli di sughero biondo naturale SoKoVerd.LV (le prime realizzazioni risalgono a quell’epoca e sono il miglior testimonial) che grazie alle caratteristiche naturali del sughero biondo garantisce un ottimo isolamento e nel contempo una struttura traspirante. Il cappotto può essere realizzato contemporaneamente anche sulla faccia interna della parete e in questo modo si aumenta ulteriormente l’inerzia termica della struttura.
Una seconda tecnica utilizzata da Coverd (realizzabile da sola o abbinata al sistema a cappotto se si punta a un edificio ad alte prestazioni come l’Aia) consiste nell’applicare sulla faccia interna di una parete ad alta trasmittanza termica una controparete formata da lastre o pannelli rigidi. Lo strato isolante costituito da pannelli di sughero biondo, lana vegetale o lana di pecora viene posizionato nell’intercapedine e garantisce un’ottima coibentazione traspirante.
Anche l’insufflaggio di sughero in granuli SugheroLite di piccolo diametro nell’intercapedine della muratura può costituire un buon intervento isolante a patto di avere l’accortezza di riempire tutte le cavità dell’intercapedine.
Dott. Alberto Manzoni