Anno XXV
Numero 3
Settembre 2011

Isolamento di coperture piane e verdi

Con il sughero biondo naturale una soluzione per il massimo delle prestazioni, del comfort abitativo e della sostenibilità ambientale, anche in un sistema isolante come quello del tetto verde che si sta diffondendo molto.

Il tetto è la parte più esposta della costruzione e la sua funzione è quella di proteggere l’edificio dalle intemperie, dal freddo e dal caldo nonché dai rumori provenienti dall’esterno.

Le dispersioni di calore attraverso la copertura sono una parte importante delle perdite per trasmissione attraverso l’involucro e mediamente la loro incidenza nel bilancio energetico globale è pari a circa il 50% del totale: un intervento di isolamento del tetto è indispensabile per il risparmio energetico e molto utile per il miglioramento del comfort abitativo. In generale, sia nel caso di copertura piana che inclinata, sono tre i principali requisiti che il sistema tetto deve soddisfare: impermeabilità all’acqua; controllo del flusso di calore in uscita e in entrata; controllo della formazione di condensa interstiziale.

Il controllo del flusso di calore è ottenibile solo prevedendo un opportuno strato isolante, la cui composizione avrà un peso determinante nella prestazione energetica, nel comfort e nella eco-sostenibilità del sistema. Nel caso di coperture piane l’aspetto dell’impermeabilizzazione assume particolare importanza per evitare il deterioramento della struttura e dell’isolamento a causa di infiltrazioni di acqua. Problematica è anche la ventilazione necessaria a evitare la formazione di condensa, che nel caso di tetto piano non può sfruttare il moto convettivo dell’aria garantito dall’inclinazione della falda.

Soluzione tecnica

La soluzione tecnica a questo inconveniente è quella adottata per la realizzazione della nuova porzione dell’AIA di Verderio Superiore (l’edificio storico tutelato dai Beni Ambientali che ospita la sede aziendale di Coverd) dove la ventilazione è stata garantita mediante degli aeratori a cono “effetto Venturi” che, grazie a dei particolari bidirezionali fissati nella copertura, espellono l’aria dall’intercapedine creata tra i pannelli di sughero biondo naturale dello strato isolante e la caldana sabbia-cemento della finitura esterna. Nella copertura piana lo strato di materiale isolante è posto di norma al di sotto dello strato di impermeabilizzazione (isolamento estradosso “tetto caldo”), ma va fatta attenzione alle sollecitazioni provocate dalla radiazione solare e dalle conseguenti variazioni di temperatura. Anche per questo motivo è indicato un materiale isolante stabile e resistente come il sughero biondo naturale, non soggetto a variazioni dimensionali per azione della temperatura.

Un ulteriore accorgimento per smorzare l’incidenza delle radiazioni solari può essere quello di sovrapporre uno strato di protezione, per esempio una caldana sabbia-cemento o uno strato di ghiaia di grossa granulometria, che renda anche pedonabile la struttura.
Anche la copertura piana, come quella inclinata, è un problema estivo: il surriscaldamento dovuto all’insolazione è infatti una causa di discomfort e di consumo energetico pari alla fuga di calore nei mesi freddi, con la differenza che le contromisure sono più complesse e richiedono una scelta più oculata del pacchetto isolante. Un controllo naturale efficace della temperatura superficiale di copertura in estate è ottenibile con una tecnica che ha una lunga tradizione in Europa e che si sta diffondendo molto anche in Italia, quella del tetto verde.

Tetto verde

Il concetto di tetto verde si basa sull’utilizzo di terre e vegetali in sostituzione dei manti di copertura tradizionali, soprattutto (ma non solo) nel caso di coperture piane. Una copertura di questo tipo influisce sugli aspetti di controllo dei flussi energetici, idrici e del clima acustico. Nei mesi caldi, l’incidenza dei raggi solari causa nel tetto un elevato accumulo termico che, se non propriamente controllato attraverso i requisiti di isolamento e di inerzia di un buon pacchetto di coibentazione, può provocare un forte surriscaldamento degli ambienti sottostanti e il conseguente ricorso all’utilizzo di sistemi di condizionamento.

Il verde pensile permette di ridurre le temperature superficiali della copertura e di ritardare nel tempo il picco massimo di energia entrante in regime estivo, in funzione ovviamente della massa dello strato culturale. In generale, grazie alla capacità termica dello strato di terreno, il tetto verde comporta la riduzione di circa il 40% delle dispersioni di calore invernali e l’aumento di circa il 35% dell’inerzia termica della copertura. In questo modo le temperature superficiali della struttura ricoperta a verde non superano di norma i 30°C contro gli 80-100°C di una copertura normale, con effetti positivi sul comfort abitativo. Per quanto riguarda la protezione dai rumori esterni, aumentando la massa della copertura si ha un aumento del potere fono isolante, con benefici sul livello sonoro dell’ambiente sottostante.

La normativa tecnica nazionale riguardo alle coperture a verde (UNI 11235:2007) distingue in coperture estensive o a bassa manutenzione e coperture intensive o a media e alta manutenzione. La differenza tra le due sta nello spessore delle stratificazioni, dai 10-15 cm delle coperture estensive ai 20-25 cm delle coperture intensive leggere, da cui conseguono un diverso impegno manutentivo e una diversa accessibilità. Esiste anche una tipologia di tetto verde intensivo pesante (stratigrafia 30-40 cm) che permette la piantumazione di essenze di medie dimensioni e la cui fruibilità è simile a quella di un giardino a terra. Un’ulteriore differenza è il peso delle stratificazioni: dai 90-150 kg/mq delle coperture verdi estensive ai 200 kg/mq di quelle intensive fino ai 350 kg/mq di quelle intensive pesanti.

Nelle coperture verdi estensive e intensive leggere, in funzione della destinazione d’uso dell’edificio, l’isolamento termico garantito dal terreno va integrato da uno strato isolante robusto che sopporti bene il peso in relazione alle temperature a cui è sottoposto e che, nel rispetto della scelta ecologica della soluzione, sia costituito da un materiale naturale senza l’aggiunta di leganti chimici.

Il sughero biondo naturale di Coverd, grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche, conferisce al tetto verde elasticità e resistenza integrando la capacità di sfasamento termico dello strato di terreno. Una soluzione per il massimo delle prestazioni, del comfort e della sostenibilità ambientale.

Geom. Emilio Capra