Anno XVI
Numero 1
Gennaio 2004

Il tetto bioedile

Funziona seguendo le stagioni e usa l’aria per isolare, ma deve essere costruito con materiali naturali ed efficaci: il sughero per esempio

Quando si costruisce una casa bisognerebbe avere due attenzioni: la prima è per le persone che andranno a vivere in quella costruzione, la seconda è per l’ambiente in generale.

Il tetto bioedile è una tecnologia costruttiva pensata per soddisfare entrambe queste esigenze e si fonda su due regole molto semplici: garantire la qualità di vita tra le pareti di casa e contenere il consumo energetico.
Qualità di vita significa semplicemente “star bene”, una condizione che si realizza con l’impiego di materiali che siano non solo atossici e non inquinanti (per questo basta un minimo di buonsenso), ma anche igienici, traspiranti e, se vogliamo guardare un po’ più in là del nostro naso, ecologici e riciclabili.

Condizione fondamentale dello “star bene” in una casa è poi il benessere bioclimatico: i locali interni devono essere caldi in inverno e freschi in estate, dunque le pareti e soprattutto il tetto devono proteggere dalle basse temperature ma anche dal solleone. Se questo avviene, si realizza anche il secondo dei nostri obiettivi, cioè quello di contenere i consumi. Non si tratta soltanto di rispettare la legge 10/1991 sul risparmio energetico (cosa che dovrebbe essere scontata), ma di risparmiare sul serio parecchi soldini e di contribuire a ridurre l’inquinamento del pianeta terra. E’ dimostrato che per riscaldare una costruzione perfettamente isolata dal punto di vista termico basta poco più di un quarto del gas metano necessario per una costruzione standard.
Il discorso vale anche per l’elettricità che si consuma in estate per ottenere un buon condizionamento.
Ciò significa che l’investimento iniziale per l’isolamento termico può essere ammortizzato nel giro di qualche anno.
Il principio del tetto bioedile è quello di sfruttare l’aria per isolare (cosa che avviene attraverso una camera d’aria), il che permette agli elementi costruttivi di lavorare secondo le stagioni: in inverno il calore viene trattenuto all’interno e in estate si forma una barriera contro il caldo.
Tuttavia l’aria da sola non basta e l’elemento tetto deve rappresentare di per sé una buona barriera e deve essere realizzato con i materiali naturali più efficaci. A questo punto entra in scena il sughero, che grazie alle sue straordinarie qualità si presta benissimo alla realizzazione del tetto bioedile.

Il sughero è naturale (viene ricavato dalla corteccia degli alberi senza che questi debbano essere abbattuti), isola dal freddo e dal rumore, è traspirante, è resistente e dura nel tempo. Inoltre le tecnologie sviluppate da CoVerd ne rendono estremamente facile ed efficace l’impiego.
Su di un tetto nuovo con struttura portante in legno e perlinatura a vista si comincia posando una membrana di carta oleata traspirante e impermeabile KoSep.C, per proteggere da polvere e acqua. Se la struttura del tetto non è nuova, questa operazione deve essere preceduta da un trattamento del legno: sali di boro come antitarlo, olio di lino cotto e cera d’api per il nutrimento. La carta oleata sarà il fondo sul quale verrà disteso il sughero biondo naturale bollito e ventilato SugheroLite costante, all’interno di assiti di contenimento. A questo punto si stende un nuovo velo di KoSep.C per frenare i vapori e sopra questo uno strato di pannelli in sughero biondo superkompatto a grana fine 2/3mm SoKoverd.LV. Il tetto viene completato con i listelli perperdicolari alla linea di gronda per creare la camera di ventilazione e con uno strato di carta alluminata termoriflettente Ko.Sep.A. Infine si posano coppi e tegole, fermati dagli appositi listelli.
L’esempio che abbiamo fatto rappresenta una soluzione tipo per il raggiungimento di un ottimo risultato, ma esistono altre possibilità. Il sughero biondo a granuli SugheroLite può essere sostituito da pannelli di sughero biondo superkompatto SokoVerd.LV, che possono essere utilizzati anche in doppio strato (ideale per tetti con struttura portante in cemento armato).
La varietà dei prodotti e della tecnologia CoVerd consente altre soluzioni ancora.

Demetrio Bonfanti