Anno XVIII
Numero 1
Gennaio 2006

Dalla termografia un contributo alla tecnica del cappotto isolante

La strumentazione IR, che Coverd mette a disposizione di progettisti e imprese, ottimizza gli interventi di coibentazione termica esterna e interna

Con la termografia IR basta un clic per verificare il corretto isolamento termico di un edificio.

Questa tecnica, basata sull’utilizzo di una fotocamera che rileva le emissioni di raggi infrarossi dei corpi, ha spianato la strada in edilizia alla rilevazione immediata di ponti termici e perdite di calore, umidità, perdite dai tubi e alla verifica delle impermeabilizzazioni.

Grazie alla termografia è possibile individuare preventivamente zone potenzialmente soggette alla formazione di muffe e visualizzare le aree a maggiore dispersione termica, permettendo di pianificare gli interventi di isolamento termico. Anche i distacchi di intonaco possono essere evidenziati e quantificati nell’estensione molto prima che siano visibili a occhio nudo.

A differenza delle normali fotocamere che sono sensibili alla luce, gli apparecchi per la rilevazione a infrarossi percepiscono il calore e restituiscono immagini degli oggetti che evidenziano attraverso i colori la differenza tra zone più calde (rosso, giallo…) e zone più fredde (azzurro, violetto…).

Ciò li rende utilissimi in moltiplici campi che vanno dall’elettronica alla meccanica, dall’idraulica al tessile, dalla diagnosi medica alla sicurezza. In edilizia il campo di applicazione è come detto molto vasto: restauri conservativi, individuazione rapida e non ivasiva di guasti e perdite, verifica della coibentazione termica.

All’occhio della termocamera non sfuggono l’insufficiente isolamento termico di una parete e nemmeno i piccoli ponti termici, quel sottile nemico che a volte in cantiere sfugge anche alle attenzioni dell’operatore più attento. In questo senso la termografia offre un grande aiuto a progettisti e imprese e ha già contribuito a migliorare la tecnica del cappotto isolante, l’unico intervento con cui si può rimediare agli errori di una cattiva coibentazione.

L’immagine ai raggi infrarossi permette infatti di distinguere anche con un certo anticipo le zone a rischio di muffe da quelle “sane”, dando la possibilità di calibrare l’intervento nel modo più efficace. Paragonando un edificio a un paziente sottoposto a una Tac, si potrà sapere non soltanto se è malato, ma anche quanto è grave, quanto tempo resta e si potrà decidere la dose giusta di medicine. Il che, tornando al nostro edificio, significa spendere meno per un risultato migliore.

Questo è il motivo per cui Coverd si è specializzata anche nella termografia IR, un servizio che mette a disposizione di progettisti e imprese. In azienda sono presenti due tecnici con qualifica di primo livello secondo la certificazione europea, dotati di una strumentazione all’avanguardia.
Abbiamo accennato al cappotto e forse è il caso di soffermarci su questa tecnica, di cui Coverd è specialista e che va per la maggiore anche negli edifici di nuova realizzazione.

L’isolamento termo-acustico è definito “a cappotto” quando i pannelli isolanti sono applicati in aderenza alla struttura, dall’interno o dall’esterno, sposandosi con la medesima. Coverd impiega pannelli SoKoVerd.LV in agglomerato purissimo di sughero biondo (densità 150 kg/mc), privo di qualsiasi additivo e legante artificiale, normalizzato nella sua struttura fibro-cellulare in fase di amalgama dei granuli mediante un trattamento “Air Fire”. I pannelli vengono applicati al sottofondo con un ancorante cementizio a presa rapida e alta viscosità PraKov, che si stende su tutta la superficie con una spatola dentata.

Una volta posto in sede, il sughero viene ricoperto con un intonaco minerale traspirante di spessoramento KoMalt.G (studiato per migliorare l’aderenza, la lavorabilità e controllare i ritiri idrici in fase di presa idraulica), nel quale si affoga la rete in fiberglass KoRet. A questo punto la parte è pronta per ricevere la finitura, che nel caso di cappotto esterno potrà essere eseguita con la pittura ai silicati di potassio KoSil o con l’intonaco bianco minerale pregiato KoMalt.F, a sua volta rifinibile con una velatura ai silicati o d’altro tipo.

Il cappotto in sughero di Coverd garantisce agli edifici protezione dal caldo e dal freddo, dalla formazione di umidità, muffe, salnitri e condense sui muri, nonché protezione acustica dall’interno e dall’esterno.

Il tutto con materiali naturali traspiranti aventi i massimi requisiti di eco-bio-compatibilità.

Angelo Verderio