Anno XVII
Numero 1
Gennaio 2005

Correzione acustica e ambientale

L’intervento di Coverd nella chiesa grande dello storico Collegio Leone XIII di Milano.

La parola come messaggio, la parola come suono. Tutto in una chiesa ruota intorno alla parola. Dalla lettura del Vangelo, al sermone, ai canti, magari accompagnati dal suono dell’organo. In un luogo di culto una buona acustica è molto importante e non c’è impianto di amplificazione che possa garantirla senza un’adeguata correzione acustica.

Il problema è comune a tutti gli spazi chiusi di grandi dimensioni:

  • i suoni rimbalzano sulle pareti e arrivano all’orecchio distorti
  • ostacolando la comprensione e ingenerando una sensazione di fastidio

Tecnicamente questo fenomeno si definisce riverberazione, impropriamente lo si chiama anche rimbombo, e dipende dalle caratteristiche dell’ambiente.

Praticamente succede questo: un ascoltatore viene prima investito dal suono diretto (intellegibile) e poi da quello riflesso (fastidioso), che sarà tanto più forte quanto minori sono gli “ostacoli” che l’onda sonora incontra sul suo percorso. L’unico sistema per ingabbiare il riverbero è quello di lavorare sul volume dell’ambiente e impiegare materiali fonoassorbenti, sulle pareti e sul soffitto.

Gli ambienti però non sono tutti uguali e ciascuno, in funzione del suo utilizzo, necessita di un particolare tempo di riverberazione, tecnicamente inteso come il tempo necessario affinché in uno spazio il livello sonoro diminuisca di 60 dB dopo che la sorgente sonora ha smesso di produrre suono. In una chiesa, dove l’obiettivo da raggiungere è l’intelligibilità delle parole, il riverbero ottimale è compreso tra 1,2 e 1,8 secondi.

Questo è stato anche l’obiettivo dei tecnici acustici di Coverd quando sono stati chiamati nell’estate del 2003 a intervenire sulla chiesa grande dello storico Collegio Leone XIII di Milano, un ambiente complesso perché costituito da una navata centrale sormontata da un soffitto a cassettoni e due laterali con soffitto a volte, separate ciascuna da un colonnato. Un classico ma non certo semplice intervento di correzione acustica, reso necessario dalle difficoltà di ascolto che i fedeli avvertivano durante le funzioni.

I lavori hanno preso spunto dai rilievi fonometrici eseguiti tempo prima, che hanno fornito un quadro chiaro della situazione di partenza.
In seconda battuta, sulla scorta dei dati raccolti, è stato possibile fare un’analisi dettagliata ed elaborare un progetto di correzione ideale per le caratteristiche architettoniche di quel particolare tipo di ambiente, calibrato in funzione del risultato che si voleva ottenere.

La soluzione proposta e attuata è stata un rivestimento fonoisolante delle pareti mediante pannelli in sughero biondo naturale superkompatto SoKoVerd.C1, preformati e pretinteggiati.
La posa dei pannelli è avvenuta su un telaio di appoggio, che ha permesso anche di alloggiare uno strato di fibre naturali con funzione di isolamento termico. I pannelli SoKoVerd.C1, va ricordato, sono adatti anche per applicazioni in aderenza mediante l’ancorante cementizio PraKov. Sono fonoassorbenti, termoisolanti, imputrescibili, autoestinguenti, non gocciolanti, atossici e omologati dal Ministero degli Interni nella Classe 1 di resistenza al fuoco.

I vari formati e la vastissima disponibilità di colori consentono ogni tipo di personalizzazione. Per la chiesa del Collegio Leone XIII è stata scelta una tonalità giallo crema uguale al colore delle pareti sottostanti, che nella tradizione cristiana occidentale è simbolo di fede, intelletto e bontà. Il risultato cromatico è stato apprezzato.
I collaudi acustici finali hanno confermato la bontà dell’intervento anche dal punto di vista tecnico.

Angelo Verderio