Anno XV
Numero 2
Aprile 2003

Benessere termoigrometrico ottimale con il sughero

La soluzione a “cappotto” di CoVerd funziona sulle case come i moderni tessuti per le giacche a vento funzionano sulla pelle: proteggono dalla temperatura e dall’umidità permettendo la traspirazione. Il risultato sugli edifici è evidente: risparmio energetico e stop alle muffe

D’inverno fa troppo freddo, d’estate fa troppo caldo e sui muri si formano le macchie causate dall’umidità.

In questi casi l’abitazione non è più la “culla” della nostra famiglia, ma si trasforma in un nemico che ci crea problemi, anche di salute. Dunque è necessario intervenire con un isolamento “intelligente”, in grado di aumentare la temperatura delle partizioni con un materiale che sia impermeabile ma traspirante e permeabile al vapore: il sughero.
L’isolamento termoigrometrico  (cioè dall’azione della temperatura e dall’umidità) è il fattore che più contribuisce al benessere degli abitanti di una casa. In un edificio dove d’inverno le pareti esterne sono “fredde”, gli occupanti avranno una sensazione di non-benessere anche a una temperatura  interna di 20° C e tenderanno ad aumentare  ulteriormente la potenza dell’impianto di riscaldamento, con relativo aggravio di costi.
Viceversa , se le pareti sono “calde”, il benessere sarà raggiunto già a una temperatura interna di 18° C, a vantaggio della qualità dell’aria e del portafoglio. D’estate succederà l’inverso: in una casa non isolata termicamente la temperatura interna sarà maggiore e si penserà all’acquisto di un condizionaore d’aria, cosa che può essere evitata  se le pareti perimetrali sono ben protette.
Un altro inconveniente causato dal cattivo isolamento è il manifestarsi all’interno  della casa di muffe e condense, che rovinano le pareti e i mobili.
Le muffe, prodotte dall’umidità,
si presentano sotto forma di macchie di vario colore negli angoli più freddi delle stanze (spigoli, battiscopa e in prossimità di travi e colonne) e sono delle vere colonie di “nemici dell’igiene”, rendono l’aria insalubre causando malattie. Quando s’inizia ad avvertirne l’odore nell’aria si può star certi che la casa è malata da tempo.

La casa deve essere fatta respirare, non sigillata in un sacco
Se una persona vuole proteggersi dal freddo o dal sole cocente cerca di mettere qualcosa tra sé e gli agenti esterni, un cappotto d’inverno, un cappello d’estate. Se però questo “qualcosa” non lascia traspirare la sua pelle, finirà per trovarsi bagnato di sudore, cioè in una condizione peggiore di quella iniziale.
Per gli edifici vale lo stesso principio: una protezione dagli agenti esterni garantisce un ottimale comfort di vita solo se permette ai muri di respirare, proteggendo la casa come si protegge un organismo vivente. Se l’isolamento è attuato con un materiale non traspirante posto all’esterno dei muri perimetrali, l’aria calda che tenderà a passare da dentro a fuori in inverno troverà una barriera e si condenserà sul vecchio intonaco. Stesso risultato se l’isolante non traspirante è posto dentro la struttura, in questo caso la condensa creerà muffe all’interno delle pareti; se infine si cerca di impermeabilizzare la parte interna della casa, si vedrà il muro “piangere” tutte le volte che l’umidità interna sale, con il risultato che si cercherà di aprire le finestre sempre più spesso per ventilare, facendo diminuire la temperatura interna.

La risposta giusta arriva dal sughero
Va bene il cappotto, ma che sia leggero e traspirante. Il sughero a protezione esterna degli edifici funziona come i moderni tessuti per le giacche a vento: tiene lontano freddo e acqua ma permette alla pelle-parete di respirare, essendo permeabile al vapore. In più è un materiale ecologico, atossico, resistente al fuoco, leggero ed estremamente duttile dal punto di vista applicativo. Il pannello SoKoVerd LV, biologicamente testato e certificato Coverd, ha dato risultati eccellenti in tanti anni di esperienza nel rivestimento “a cappotto” di edifici residenziali. Prove sul campo hanno dimostrato che questa tecnologia, semplice da applicare, consente di aumentare la temperatura delle pareti esterne garantendo un isolamento termico quantificabile economicamente e una perfetta difesa igrometrica dall’umidità da condensa.
Le sue caratteristiche naturali e le tecnologie applicate rendono il sughero perfetto come rivestimento per tutto l’edificio e in modo particolare per i soffitti dei portici, che sono i punti più indifesi dal freddo e dal rumore.

E allora mettiamoci il “cappotto”
L’intervento viene attuato in quattro fasi:

  1. Preparazione del sottofondo. Prima di procedere alla posa del sughero è indispensabile verificare la parete di supporto, in particolare per gli edifici già esistenti e attuare i consolidamenti del caso.
  2. Ancoraggio.
    I pannelli in sughero biondo naturale a grana fine 2/3mm SoKoVerd.LV vengono uniti alla parete mediante ancorante cementizio a presa rapida PraKoV.
  3. Intonaco armato di spessoramento. Sopra il sughero verrà eseguito un intonaco premiscelato di spessoramento premiscelato minerale a base di sabbia, calce, cemento e colloidi naturali KoMalt.G. Nell’intonaco verrà affogata una rete in fiberglass KoRet.
  4. Intonaco di finitura. Gli interni potranno essere rifiniti a gesso, civile, stucchi o intonaco minerale bianco KoMalt.F. Per gli esterni si predilige un intonaco ai silicati di potassio KoSil disponibile in varie colorazioni e granulometrie.

Diana Verderio