Anno XX
Numero 2
Gennaio 2008

L’isolamento termoacustico delle coperture

L’utilizzo di manti metallici e isolanti sintetici leggeri su strutture lignee causa gravi problemi di rumorosità. Un materiale coibente come il sughero biondo risolve la situazione senza modificare le scelte progettuali.

A che cosa serve il tetto?
La risposta è talmente ovvia che nessuno probabilmente si è mai preso la briga di ragionarci sopra.

Il tetto, si dirà, serve a preservare l’ambiente interno dagli agenti atmosferici e dall’insorgere di umidità. Insomma a farci stare all’asciutto.

Tutto qui?

In realtà no, se si pensa che dal tetto si registrano buona parte delle dispersioni di calore verso l’esterno (fino al 25 per cento delle dispersioni totali di un edificio) e che da questo fondamentale elemento architettonico dipende il fresco, o la canicola, che avremo nella nostra abitazione durante la stagione calda.

La copertura determina quindi il benessere termico ed igrometrico di un edificio, ma non solo. Anche i rumori infatti passano dal tetto, si pensi alla pioggia e alla grandine ma anche al traffico e al sorvolo degli aerei, e trovano in esso una via per provocare disturbo a volte insopportabile. Questa eventualità negativa è sempre associata all’utilizzo di strutture lignee e isolanti leggeri, come i sintetici, che offrono una scarsa protezione ai rumori aerei e impattivi, e negli ultimi tempi è diventata motivo di contenziosi di un certo rilievo. In modo particolare nei casi in cui lo strato esterno della copertura è costituito da lamiere metalliche, che oltre a non assorbire i rumori li amplificano, e quando sono già previsti lucernari vetrati per garantire l’illuminazione naturale.

La Commissione acustica di UNI, sulla scorta dei documenti tecnici esistenti quali la UNI EN ISO 140/5 e la UNI EN 12354-3, ha argomentato che dal punto di vista tecnico la copertura dove essere considerata alla stregua delle facciate per quanto riguarda l’indice di fonoisolamento dai rumori aerei (D2m,nTw 40 dB). Tuttavia questo importante parere tecnico è ancora poco conosciuto dai costruttori e non molti ne tengono conto. Il risultato è che a volte la combinazione di strutture in legno, isolanti leggeri non fonoisolanti, e manti metallici, produce situazioni reali di disturbo acustico al limite del livello di normale tollerabilità stabilito dal Codice Civile.

La funzione di un buon tetto dovrebbe essere quella di garantire un vero livello di benessere interno, tenendo conto dei fattori termico, igrometrico, e acustico, in un progetto mirato alla qualità di vita dei futuri occupanti dell’edificio. Tanto più che l’esistenza di condizioni rispondenti alle normative vigenti e al comfort abitativo può essere verificata anche in opera, e da tutti i soggetti interessati, attraverso indagini strumentali abbastanza semplici e anche poco costose.

I rumori, sia aerei sia impattivi, si propagano attraverso le strutture mettendole in vibrazione

Tali vibrazioni si ritrasmettono dalle strutture all’aria degli ambienti confinanti e riproducono le onde sonore che vengono percepite come disturbo. Chiarito questo, è facile intuire che per attenuare la trasmissione dei rumori serve interrompere il percorso delle onde sonore con un materiale isolante in grado di minimizzare le vibrazioni, cioè di non diventare a sua volta una sorgente di rumore. In parole molto semplici il materiale deve essere elastico e compatto.

Queste caratteristiche sono proprie e peculiari dei pannelli di sughero biondo naturale, che non a caso sono un’ottima barriera alla diffusione dei rumori sia aerei sia impattivi.

Quando l’onda sonora colpisce il pannello, l’aria contenuta negli alveoli interni del sughero viene coinvolta in un moto oscillatorio e, per effetto della dissipazione viscosa, buona parte dell’energia incidente viene trasformata in calore.  L’elasticità deve però essere associata nel materiale a una buona massa specifica, che se da una parte è una caratteristica naturale del sughero, dall’altra deve essere riproposta nel prodotto isolante.

I pannelli di sughero biondo naturale di Coverd, per il processo di agglomerazione a cui vengono sottoposti, ripresentano l’elasticità e densità del sughero come lo si trova in natura. L’isolamento delle coperture è essenziale per ridurre la dispersione termica, specialmente nel caso di abitazioni monopiano, comportando notevoli economie di esercizio e vantaggi in termini di comfort abitativo se si utilizzano materiali traspiranti ad alta massività con buon potere di sfasamento temporale come il sughero biondo naturale, il quale svolge anche una funzione protettiva nei confronti della struttura, soprattutto quando questa è in legno.

Inoltre l’isolamento termico offre notevoli vantaggi durante l’estate. Per effetto delle radiazioni solari infatti la temperatura superficiale dell’estradosso del manto di copertura può risultare superiore alla temperatura dell’aria esterna anche di 10-30 °C in funzione del colore del manto, che nel caso di strati metallici può raggiungere i 70 °C.

L’inverno e soprattutto l’estate sono le stagioni in cui si constata la grande differenza in termini di comfort abitativo tra gli isolanti sintetici e il sughero biondo. Ciò avviene perché il sughero, nonostante abbia una conduttività termica maggiore, grazie alle sue caratteristiche fisiche, garantisce un alto valore di smorzamento e di sfasamento temporale (a parità di radiazione solare incidente si ha una radiazione passante nettamente inferiore), e di conseguenza un ambiente interno più caldo o più fresco.

Se si passa a considerare il problema dal punto di vista della protezione acustica, si osserva che il sughero limita la diffusione dei rumori impattivi e di quelli trasmessi per via aerea attraverso la copertura molto più efficacemente di quanto non facciano gli isolanti sintetici. Per questo motivo il sughero è considerato l’isolante termoacustico più completo e più salubre (è traspirante, a differenza dei sintetici) per tutti i livelli di isolamento, dai circa 8 cm minimi previsti dalla normativa vigente, ai 20 cm e oltre degli edifici a ridotto consumo energetico.

Coverd propone due soluzioni per l’isolamento termico e acustico delle coperture bioedili (vedi illustrazioni) a seconda del livello di isolamento desiderato e del tipo di struttura.

Nella prima, i pannelli di sughero biondo naturale vengono posati sull’assito in un doppio strato incrociato prima della listellatura lignea che crea la camera di ventilazione. In alternativa può essere usato il sughero in granuli SugheroLite, opportunamente chiuso da una seconda perlinatura di contenimento.

Nelle coperture in legno, la posa dell’isolante sull’assito va fatta precedere da uno strato separatore impermeabile traspirante KoSep.C, composto da carta avana di pura cellulosa non clorata. Lo strato separatore termoriflettente e impermeabile KoSep.A ha la funzione principale di riflettere una parte delle radiazioni solari e va applicato sia sulle strutture lignee sia in latero-cemento al di sopra dello strato coibente.

Dott. Marco Raimondi