Anno XVIII
Numero 2
Aprile 2006

La termografia IR per la prevenzione e la soluzione dei danni causati dai ponti termici

Un esame preventivo delle strutture può evidenziare problemi nascosti, mettendo al riparo costruttori, venditori e acquirenti da brutte sorprese.

In edilizia, la termografia IR è di grande aiuto nella prevenzione e nella risoluzione di problematiche termoigrometriche dovute a cattivo isolamento o infiltrazioni nascoste.

Il primo campo, quello della prevenzione, è sicuramente il più interessante perché si rivolge a un vasto mercato che comprende costruttori, venditori e acquirenti.

Abbiamo già avuto modo in passato di citare l’indagine di un’importante associazione italiana di operatori immobiliari, in base alla quale il cosiddetto “danno da muffa” è in cima alla classifica delle cause di contenzioso tra venditori e acquirenti.

Ma che cos’è – ci chiediamo – il “danno da muffa”?

Senza tanti giri di parole: è un errore nella progettazione e nella realizzazione dell’edificio, a volte veniale e a volte imperdonabile, che dipende da un’inadeguata coibentazione delle strutture.

I fattori climatici, come le basse temperature, la piovosità, la scarsa insolazione e l’elevata escursione termica fra le stagioni acutizzano i sintomi, ma non sono mai l’unica causa.

Tecnicamente il problema si chiama “ponte termico”, una situazione che si realizza quando le strutture esterne (travi, pilastri) e quelle interne sono a contatto fra loro senza separazioni isolanti, oppure nel caso di intere pareti non coibentate (è capitato a tutti di vedere palazzine e condomini con la facciata coperta di macchie scure in corrispondenza delle unità abitative). In pratica succede come per il muschio sugli alberi: le superfici di partizioni, travi o pilastri non coibentati si trovano a temperature diverse e, quando la temperatura scende molto, danno luogo alla formazione, sulla parte più fredda, di una condensa superficiale dove proliferano le muffe.

Il danno è duplice e riguarda da una parte la salubrità dell’ambiente, dall’altro la dispersione termica e quindi i consumi.

La muffa è una colonia di microrganismi fungini e di sicuro non fa bene alla salute. Di solito si presenta sotto forma di macchie scuro-verdastre negli angoli più freddi delle stanze, quali spigoli, battiscopa e in prossimità di travi o colonne e se ne avverte la presenza anche all’olfatto (cattivo odore).

Si sappia però che quando il problema diventa evidente, l’invasione è in atto già da tempo e raschiare la superficie (cosa peraltro consigliabile) non basta. A quel punto il danno è fatto e l’unico intervento possibile è di tipo correttivo. Dicevamo, poi, dei consumi. Il ponte termico è anche una via di fuga del calore, che nella stagione invernale “scappa” dall’interno verso l’esterno costringendoci ad alzare la temperatura dei termosifoni. Si stima che in un appartamento con problemi di isolamento (e dove c’è presenza di muffa i problemi ci sono) il consumo di gas combustibile durante l’inverno aumenti fino al 35 per cento. Ognuno faccia i suoi conti.

La termografia IR si basa sull’utilizzo di una fotocamera in grado di rilevare la temperatura dei corpi (cioè l’emissione di raggi infrarossi) sotto forma di colori.  Dove ci viene incontro in campo edile? Prima di tutto nella fase di costruzione. Intendiamoci, i ponti termici sono nemici insidiosi e spesso sfuggono anche a DL o maestranze esperte. Un esame tempestivo in cantiere può dare il quadro della situazione e, soprattutto, suggerire gli interventi d’isolamento più efficaci, evitando di agire dove non serve e, di conseguenza, gli sprechi.

In seconda battuta, l’esame termografico può essere utile all’acquirente di un immobile per evitare brutte sorprese. O, aggiungiamo, al venditore scrupoloso che vuole dare garanzie concrete di buon servizio ai suoi clienti. Gli isolamenti ben fatti sono il vero valore aggiunto di una casa, ma hanno il difetto che non si vedono.

La termografia consente ora ai bravi costruttori di dare la giusta pubblicità al loro zelo mostrando anche quel che c’è “dentro” i muri.

L’altro grande ambito di intervento della termografia IR è quello della risoluzione dei problemi esistenti. In quest’ottica il sistema è utilizzato in campi diversi, dall’elettronica alla meccanica, dall’idraulica al tessile, dalla diagnosi medica alla sicurezza. In edilizia l’ambito di applicazione è molto vasto e spazia dai restauri conservativi all’individuazione rapida e non invasiva di guasti e perdite.

Capire l’origine e la reale natura del problema serve o ottimizzare l’intervento, evitando demolizioni inutili e spese non necessarie. In un edificio con problemi di coibentazione può suggerire come e dove intervenire con il sistema del cappotto traspirante in sughero SoKoVerd.KI, che in questi casi è l’unica soluzione davvero efficace per restituire il benessere termoigrometrico perduto.

Geom. Massimo Murgioni