In un’antica Aia della Brianza la nuova sede di Coverd
La scoperta, quasi casuale, di un edificio ottocentesco adibito all’essiccazione naturale delle granaglie ha lanciato l’azienda in un progetto edilizio che costituirà un esempio concreto di bioarchitettura, bioedilizia e di bioclimatica.
Una nuova prestigiosa sede per CoVerd.
Giusto in questi giorni l’azienda di Verderio Superiore si è impegnata in un progetto che la porterà nell’arco di due-tre anni a trasferire gli uffici amministrativi ed il centro studi in uno degli immobili appartenenti al complesso ottocentesco della villa Gnecchi-Rusconi, sempre in territorio di Verderio Superiore. I tempi lunghi dell’operazione dipendono dalla delicatezza e dalla complessità del restauro conservativo al quale dovrà essere sottoposto l’edificio designato, posto all’angolo tra le vie Cascina dei Prati e Sernovella, sul quale vige un vincolo del Ministero per i Beni Ambientali e Culturali.
“E’ un impegno importante – ha affermato Angelo Verderio, fondatore e titolare di CoVerd – con il quale intendiamo dare concretezza alla nostra filosofia di bioarchitettura, bioedilizia e di bioclimatica”.
Il caseggiato, denominato l’Aia, appartiene come detto ai rustici della villa Confalonieri poi Gnecchi-Rusconi, due famiglie che hanno fatto la storia di Verderio Superiore rimanendo fino al dopoguerra, i Confalonieri in particolare, proprietarie di gran parte del territorio comunale. L’edificio ottocentesco è circondato da un alto muro di cinta ricoperto da tegole ed è costituito da un solo piano, al quale si accede da una scala coperta da un piccolo pronao con colonne in arenaria. I suoi tratti salienti sono le forme arabeggianti, che tornano negli archi del portico, nelle cornici delle porte e delle finestre e nel camino ottagonale con la caratteristica copertura in rame a forma di bulbo di cipolla.
E’ però nell’Aia antistante l’immobile, dalla parte interna, che si intuisce l’importante funzione agricola alla quale era destinato l’intero complesso, a dispetto delle sue fattezze raffinate e lussureggianti. Questa è infatti formata da grosse lastre di granito sorrette da muricci in mattoni che formano una camera d’aria sotterranea. Su queste pietre – si legge nel volume “Verderio, la storia attraverso le immagini e i personaggi” – veniva steso il raccolto di granaglie ad essiccare al sole. Secondo la relazione dell’architetto Lucia Gremmo della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della Lombardia si tratta dell’unico esempio di aia ventilata esistente in Brianza e per questa unicità merita la conservazione. Un ingegnoso sistema di ventilazione naturale, come sono naturali i materiali e le tecnologie che CoVerd propone per l’isolamento termoacustico delle abitazioni di oggi, a partire dal sughero biondo naturale ventilato fino alle fibre di origine vegetale ed animale. “E’ questa straordinaria similitudine con la nostra filosofia costruttiva che ci ha convinto a fare di questa Aia la nuova sede della nostra azienda – ha proseguito Angelo Verderio – E’ come se duecento anni fa a Verderio Superiore, a meno di un chilometro dalla nostra sede attuale, un progettista illuminato avesse gettato le basi di quello che poi sarebbe diventato il filo conduttore del nostro lavoro: un’edilizia sana e concreta che sfrutta gli elementi naturali per migliorare la qualità della vita”.
Tracce concrete di bioarchitettura, nel senso più stretto del termine, l’Aia le presenta anche nella canalizzazione domestica dell’acqua piovana, che sfrutta un sistema di pluviali e pozzetti simili nel piccolo alle antiche opere idriche per la regimentazione delle acque del vicino fiume Adda, ideati da Leonardo da Vinci.
Il progetto che CoVerd sottoporrà alla Soprintendenza a firma dell’architetto Bruna Galbusera di Vimercate punta a conservare e a valorizzare la natura storica dell’Aia, futura sede di rappresentanza, con i nuovi uffici che troveranno in gran parte posto all’interno di un corpo aggiunto sulla parte ovest del giardino. L’operazione di restauro conservativo sarà attuata con i materiali di CoVerd e costituirà un esempio concreto di bioarchitettura e bioedilizia secondo la filosofia dell’azienda di Verderio Superiore.
Il magazzino e la sede logistica della ditta resteranno nell’attuale sede di via Leonardo da Vinci.