Anno XI
Numero 2
Maggio 1999

Correzione acustica ambientale

Le caratteristiche acustiche ottimali di un ambiente sono in funzione del tipo di utilizzazione: un ambiente destinato all’ascolto musicale richiede qualità specifiche ben diverse da un teatro

Il comfort acustico costituisce un elemento fondamentale nella progettazione di un qualsiasi ambiente.

Perché si possa ottenere una buona acustica vi sono molteplici requisiti da soddisfare, e tali parametri sono legati al tipo di utilizzazione prevista.
Per prima cosa il volume del locale deve essere adeguato al tipo di sorgente che si vuole impiegare, ed in particolare la potenza sonora determina la massima estensione del locale.
In pratica partendo dal presupposto che l’ascoltatore più sfavorito debba ricevere un livello di almeno 45-48 dB, si ricava, attraverso appositi algoritmi, il massimo volume consigliabile in funzione della potenza sonora della sorgente.
Ad esempio, per una sala per conferenze (oratore medio) si consiglia una volumetria inferiore ai 2000 m3, per una voce solista 8000 m3, per un’orchestra rispettivamente 15000 m3, ecc. Quando il volume è in eccesso rispetto al tipo di sorgente si consiglia l’impiego di un sistema di diffusori sonori.
Nel determinare la forma del locale è opportuno preferire le soluzioni dove il suono diretto procede senza ostacoli all’ascoltatore, con il livello più alto possibile.
La soluzione più vantaggiosa prevede l’inclinazione della piattaforma dove si posiziona il pubblico, di modo che la postazione sia rialzata di una decina di centimetri rispetto alla postazione immediatamente davanti, migliorando non solo la linea d’ascolto, ma anche la visuale.
Inoltre si richiede alla traiettoria del suono diretto di essere la più breve possibile, dato che l’intensità sonora decresce con l’aumentare della distanza dalla sorgente: il miglior rendimento spetta alla pianta semicircolare, ma tenendo conto della direzionalità della voce, in genere si preferisce optare per una pianta trapezoidale o a ventaglio.
La caratteristica principale degli ambienti chiusi è la riflessione del suono da parte delle pareti: i suoni sono riflessi parecchie volte prima di diventare inudibili ed estinguersi.
Le prime riflessioni che arrivano all’orecchio dell’ascoltatore, poco dopo l’arrivo del suono diretto, contribuiscono all’amplificazione di quest’ultimo.

Mentre le riflessioni che sopraggiungono con un certo ritardo (coda sonora, eco), peggiorano sensibilmente l’intelligibilità (o comprensione) della parola e della musica.
La durata temporale della coda sonora è un parametro misurabile direttamente che prende il nome di tempo di riverbero.
Questo è considerato l’indicatore principale delle caratteristiche acustiche dei locali, e precisamente, una durata eccessiva della coda sonora compromette la buona ricezione dei suoni, viceversa una breve durata implica un eccessivo smorzamento dei suoni non sostenendo il suono diretto.
Sulla base di quanto detto esiste una durata ottimale del fenomeno della riverberazione, e tale valore dipende dal tipo di utilizzazione dell’ambiente.
Ad esempio per i locali destinati all’ascolto musicale (sale da concerto), si preferisce avere un tempo di riverbero più alto rispetto ai locali destinati all’ascolto vocale (teatri, cinema), mentre gli studi di registrazione (TV, radio) necessitano di una riverberazione ridotta (al massimo 0,5 s).
Il tempo di riverbero è direttamente legato all’assorbimento sonoro del locale: infatti aumentando le superfici assorbenti, si riduce la durata della coda sonora.
Per quanto riguarda la diffusione del suono, affinché ogni ascoltatore riceva un giusto contributo del suono riflesso, sono da evitare le superfici concave che concentrano le onde sonore in determinati punti, e preferire superfici piane o leggermente convesse.
In ultimo vale la pena sottolineare che per gli spazi comuni, come per esempio le mense o le palestre, oltre ad essere interessati alla intelligibilità della parola, è importante contenere il livello sonoro, pertanto è conveniente ridurre il più possibile il tempo di riverbero, smorzando la componente riflessa e porre le unità assorbenti nelle posizioni giuste al fine di correggere la geometria ambientale.
Spesso tale metodica di lavoro non viene rispettata, e purtroppo la destinazione d’uso di un locale viene decisa a posteriori della sua realizzazione.
Di conseguenza, spesso e volentieri ci si ritrova con ambienti acusticamente inadeguati: molto rumorosi in presenza di una qualsiasi sorgente ed  eccessivamente riverberanti.
Tuttavia, preventivando prima e trattando adeguatamente le superfici del locale, introducendo appositi pannelli fonoassorbenti, è possibile ripristinare le condizioni acustiche ottimali.
Il progetto di correzione acustica ambientale, nella scelta dei materiali da impiegare, deve tenere conto dei seguenti criteri:

  1. Riduzione del tempo pari o inferiore ai valori ottimali.
  2. Uso di materiali ininfiammabili di Classe 1 (omologati con relativa certificazione).
  3. Uso di materiali non tossici, non contenenti fibre sfuse e/o polveri in sospensione.
  4. Applicazione del materiale su pareti e/o soffitto evitando il parallelismo di superfici omogenee (eludendo il “flutter eco”).
  5. Uso di materiale inalterabile nel tempo e biologicamente puro.
  6. Adeguata coibentazione termoigrometrica.

Lo staff della Co.Verd. ha avuto modo di misurarsi con gli ambienti più disparati, da uffici a mense scolastiche, da sale riunioni a palestre, da auditorium a luoghi di culto. Come si nota, la tipologia degli ambienti in base alle differenti destinazioni d’uso è ampia e quindi la specificità di ciascun ambiente impedisce di generalizzare situazioni così differenti. Tuttavia possono essere individuate delle esigenze comuni a tutte le situazioni che richiedevano un intervento di correzione acustica. Al fine di ottimizzare l’assorbimento sonoro degli ambienti, si sono utilizzati i pannelli Kontro: pannelli di sughero biondo naturale supercompresso.
Il pannello Kontro è in grado di soddisfare a tutti i criteri di qualità sopraindicati, ed in più vanta la possibilità di applicazione di pitture da effettuare successivamente nel tempo sui materiali utilizzati, senza scadimento della resa.
A questo punto illustriamo, nei particolari, alcuni casi significativi di correzione acustica da noi trattati.

Palestra “Body Nice” di Bernareggio
I gestori della palestra “Body Nice” avvertivano un fastidioso rimbombo che portava parecchia confusione nell’ambiente, situazione che rendeva meno appetibile l’impianto ai frequentatori. Le potenziali sorgenti sonore in una palestra non sono poche, si va dal rumore degli attrezzi fino alle chiacchiere degli atleti; per questi locali si deve prevedere un adeguato assorbimento sonoro delle superfici, pena il raggiungimento di livelli sonori tali da ostacolare la comprensione ottimale dei dialoghi. Attraverso un rilievo preliminare, utilizzando un’apposita strumentazione, si sono ricavati i parametri acustici attuali dell’ambiente. Sulla base di tali dati è stato possibile elaborare un idoneo progetto di correzione acustica, atto a ripristinare le caratteristiche acustiche ottimali. L’intervento ha previsto la realizzazione di una controsoffittatura con pannelli Kontro. Oltre al raggiungimento degli obiettivi prefissati, verificati tramite un collaudo al termine dei lavori, si è ottenuta una buona coibentazione termoigrometrica, ideale per una palestra dove si registra un’elevata concentrazione di vapore acqueo.
Attualmente la palestra, grazie ai pannelli di sughero, gode di un’atmosfera accogliente e di un’acustica invidiabile, dove finalmente è possibile conversare liberamente ed ascoltare i consigli dell’istruttore.

Auditorium della Parrocchia di Civate
Il nuovo Parroco di Civate si è trovato nell’impossibilità di utilizzare pienamente la sala polivalente. Lo scarso arredo unitamente all’elevata volumetria permetteva al suono di stazionare a lungo prima di estinguersi, con conseguenze disastrose: in presenza di una qualsiasi sorgente, gli spettatori manifestavano forti disagi nella comprensione del parlato, come della musica.
Il tempo di riverbero è la grandezza che quantifica il permanere del suono all’interno di un locale. Mediante un sopralluogo, si sono rilevati tempi di riverbero che vanno da 3 a 4 secondi, in corrispondenza di tutte le bande di frequenza di interesse. Per comprendere la situazione, basta indicare che i tempi ottimali per una sala polivalente molto grande sono compresi tra 1 e 1,5 secondi, quindi si registrano valori doppi o tripli rispetto alla situazione ottimale.
Per migliorare l’intelligibilità della parola è indispensabile smorzare la componente riflessa del suono, rendendo più pulito il suono percepito dagli ascoltatori.
Per fare questo si è deciso di intervenire su un’ampia porzione dell’auditorium con i pannelli Kontro: soffitto e parzialmente le pareti.
Si sono rivestite le pareti laterali e la parete posteriore, e si è realizzata una controsoffittatura con abbassamento di circa 40 cm, esaltando l’assorbimento sonoro alle basse frequenze. Il rivestimento della parete posteriore garantisce la riduzione del ritorno sonoro da tale superficie, che per lo sfasamento temporale tra la componente riflessa e diretta dava luogo al fastidioso fenomeno dell’eco.
Il collaudo eseguito ha messo in evidenza una riverberazione ottimale, confermando i dati da noi preventivati; a questo punto l’ambiente è pronto ad ospitare qualsiasi manifestazione, perfino la banda del paese come ci ha detto Don Mario.

Mensa della Scuola Elementare “Leopardi” di Valmadrera
Nei due locali della Scuola adibiti a servizio mensa si avvertiva una notevole rumorosità di fondo in presenza di una qualsiasi sorgente sonora. Tale condizione si traduceva nell’esposizione a livelli sonori decisamente elevati durante la pausa pranzo, causa di fatica e nervosismo, sia negli alunni come nel personale scolastico.
Ancora una volta, i rilievi preliminari hanno messo in evidenza tempi di riverbero doppi rispetto a quelli richiesti per legge. Difatti per quanto riguarda l’edilizia scolastica, vi è il DM del 18/12/1975 “Norme tecniche aggiornate per l’edilizia scolastica…”, nel quale si fissano i valori limite per la riverberazione degli ambienti scolastici, espressi in funzione del volume degli stessi.
Il progetto elaborato prevedeva la controsoffittatura con pannelli Kontro ancorati ad un’intelaiatura metallica per entrambi i locali.
L’intervento ha conseguito gli obiettivi prefissati: riverberazione ottimale in linea con le richieste del DM del 18/12/1975.
L’intervento ha avuto il pregio di coniugare l’efficacia delle soluzioni tecniche, comfort ottimale sotto ogni punto di vista (termico, igrometrico, ecc.), con una realizzazione esteticamente pregevole.
Si sottolinea che con tale risoluzione si riduce di ben 3 decibel il livello sonoro nell’ambiente, e dato che il decibel è espresso in scala logaritmica, ciò significa dimezzare l’intensità sonora.

Angelo Verderio