Anno XXIII
Numero 1
Gennaio 2011

Riqualificare si può e conviene

Confermata la detrazione fiscale del 55% sugli interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici esistenti attraverso l’isolamento dell’involucro (pareti e coperture). Un’opportunità da sfruttare per raggiungere il comfort abitativo e aumentare il valore dell’immobile.

Nell’articolo introduttivo a questo numero di Bioedilizia abbiamo descritto una “buona pratica” di isolamento riguardante edifici di nuova costruzione, passiamo ora a parlare degli interventi che riguardano il patrimonio edilizio esistente.

Migliorare le prestazioni energetiche di un edificio si può, ma soprattutto conviene. Si può perché esistono le tecnologie e le competenze per farlo con soluzioni efficaci e durature in tutte le situazioni (Coverd progetta e realizza soluzioni di isolamento da 26 anni). Conviene perché lo Stato incentiva con modalità interessanti gli interventi che migliorano l’efficienza energetica per il semplice fatto che un edificio riqualificato – quindi energeticamente più efficiente – consuma e inquina di meno.

Confermato il bonus fiscale del 55% anche per il 2011

E’ fresca la notizia che la Camera dei Deputati ha approvato la Legge di Stabilità (quella che prima si chiamava Finanziaria) contenente l’emendamento avente per oggetto “Proroga, per il 2011, delle detrazioni fiscali del 55% per il risparmio energetico”.

Ciò significa che anche per il 2011, come avvenuto negli ultimi anni, è possibile ottenere un bonus fiscale del 55% sulle spese sostenute entro il 31 dicembre finalizzate al miglioramento della trasmittanza termica U di pareti, coperture, pavimenti, finestre comprensive di infisse (l’involucro dell’edificio), anche delle singole unità immobiliari, secondo i parametri fissati dalla legge (vedi tabella).

La spesa massima agevolabile resta di 109.090,91 euro, per un bonus massimo di 60.000 euro. L’unica differenza rispetto a prima è che le spese saranno detraibili alla voce Irpef della dichiarazione dei redditi in un arco temporale di dieci anni, anziché in cinque come nella precedente versione della norma.

Come avviene per il “vecchio” bonus del 36% sulle ristrutturazioni edilizie, l’agevolazione può essere chiesta non solo dal proprietario dell’immobile, ma anche da familiari, inquilini, comodatari. Anche le regole sulla trasmissibilità delle agevolazioni a eredi, beneficiari di donazione o a chi subentri nella proprietà dell’immobile restano quelle della ristrutturazione.

Le opere possono essere effettuate su qualsiasi tipo di edificio purchè preesistente – residenziale, commerciale, laboratori artigianali, stabilimenti produttivi, impianti sportivi – sono quindi escluse le nuove costruzioni perché devono seguire le norme sulla certificazione energetica già vigenti.

Interventi sull’involucro dell’edificio

Preso atto della buona notizia, occupiamoci del “come” si può riqualificare usufruendo degli incentivi fiscali. Le caratteristiche energetiche di un edificio esistente possono essere migliorate attraverso interventi sull’involucro, sugli impianti o su entrambi.

Gli interventi che riqualificano l’involucro sono i più efficaci, perché incidono direttamente sul fabbisogno energetico, riducendolo.

E’ pertanto consigliabile iniziare la riqualificazione aumentando l’isolamento delle facciate e delle coperture, lasciando in seconda battuta gli aspetti impiantistici (anch’essi oggetto delle detrazioni fiscali), che andranno modulati in funzione del nuovo fabbisogno di energia.

Coibentazione delle facciate

L’isolamento delle facciate di un edificio esistente può essere fatto in tre modi diversi: con l’isolamento all’esterno con cappotto, con l’insufflaggio di materiale isolante nell’intercapedine, con l’aggiunta di una controparete interna interposta a materiale isolante.

Coverd è in grado di proporre soluzioni per tutte e tre queste esigenze, resta però inteso che l’isolamento a cappotto è di gran lunga il sistema più completo ed efficace, anche perché è l’unico che interviene sui ponti termici minimizzandone l’incidenza. Sul sistema isolante a cappotto la nostra azienda ha sviluppato e collaudato una soluzione tecnologica che unisce il massimo delle prestazioni al massimo del comfort abitativo: il cappotto esterno BioVerd di sughero biondo naturale.

Detto in poche parole, l’isolamento a cappotto consiste nell’applicare sulla faccia esterna della parete un pannello di materiale isolante ricoperto da un intonaco armato e completato da uno strato di finitura. Poco cambia se il cappotto è integrato in una facciata ventilata, un sistema che si basa sulla creazione di un’intercapedine tra la muratura e il nuovo strato di rivestimento che sarà posato, dando luogo a un effetto camino che porta l’aria a salire senza colpire direttamente le murature, così da alterare al minimo l’apporto dall’esterno di caldo o di freddo. L’unica differenza sarà l’assenza della finitura esterna, sostituita dal rivestimento fatto con il materiale desiderato, pietra, legno, vetro, metallo o altro ancora.

Nel rivestimento a cappotto le prestazioni isolanti, ma anche il comfort abitativo interno – qualità dell’aria, temperatura in tutte le stagioni, umidità relativa – dipendono dal materiale isolante, per la scelta del quale è necessaria tutta la cura possibile. Anche in considerazione del fatto che il costo dell’isolante incide relativamente sulla spesa complessiva, visto che le altre voci – ponteggi e manodopera – restano invariate. I fattori tecnici da considerare nella scelta sono almeno due.

  • Il primo è la conduttività del materiale, che rappresenta il parametro fondamentale per quanto riguarda l’isolamento termico invernale.
  • Il secondo è l’inerzia termica, molto importante nel clima mediterraneo, che dipende da due proprietà fisiche del materiale: la massa o densità e il calore specifico o capacità di accumulo termico.

Alla luce di questo, i migliori isolanti termici sono costituiti da materiali porosi e aerati, dotati però anche di una buona massa. Materiali isolanti leggeri di sintesi come il polistirene espanso hanno un buon potere termoisolante, ma una densità e un’inerzia troppo basse per contribuire allo sfasamento e allo smorzamento dell’onda termica per evitare il surriscaldamento estivo.

Il sughero biondo naturale, oltre a possedere un ottimo potere termoisolante, ha una densità elevata e una alta capacità di accumulo termico. Ciò ne fa un materiale isolante ad alte prestazioni in tutte le stagioni dell’anno, particolarmente adatto per evitare il surriscaldamento estivo delle abitazioni, un problema che negli ultimi anni è cresciuto di importanza. Inoltre il sughero è permeabile al vapore e traspirante – a differenza degli isolanti di sintesi molto limitati nell’utilizzo ad alte temperature – e protegge bene dai rumori, due caratteristiche che lo rendono l’isolante più completo e meglio in grado di realizzare le condizioni di comfort abitativo con il sistema del cappotto. Anche in considerazione degli aspetti ambientali – molto importanti – il sughero biondo naturale di Coverd è scelta più giusta perché è ecologico, proviene da una fonte rigenerabile, è prodotto con lavorazioni a basso impatto ed è riciclabile o smaltibile senza inquinare l’ambiente. Viceversa, diversi materiali con buone caratteristiche termoisolanti – e anche abbastanza convenienti dal punto di vista economico – sono poco e per niente sostenibili dal punto di vista ecologico.

La tecnologia BioVerd non è fatta solo dai pannelli di sughero biondo naturale SoKoVerd.XL (disponibili con spessori fino a 20 cm), ma da un insieme di elementi che fanno del cappotto Coverd un sistema studiato per durare nel tempo. Nella realizzazione del cappotto è buona norma applicare direttamente le lastre isolanti alla muratura con leganti adesivi a presa rapida. Tale soluzione è da preferirsi al fissaggio mediante tasselli meccanici, causa di micro ponti termici che limitano il potere isolante della soluzione. Per una perfetta adesione dei pannelli, Coverd dispone di PraKov, adesivo a presa rapida studiato per il sughero su qualsiasi superficie muraria. Altri sistemi per migliorare l’isolamento delle facciate esistenti – come accennato prima – sono l’insufflaggio in intercapedine di materiale isolante e la coibentazione dall’interno. Per l’insufflaggio è molto valido il sughero in granuli SugheroLite di piccolo diametro, che può essere pompato all’interno delle pareti attraverso un piccolo foro praticato in alto dall’interno.

Valori applicabili dal 1 gennaio al 31 dicembre 2011 per usufruire degli incentivi fiscali

Valori applicabili dal 1 gennaio al 31 dicembre 2011 per usufruire degli incentivi fiscali

L’uso di un cappotto termoisolante applicato alle pareti interne rappresenta una soluzione idonea, quando non sia possibile intervenire dall’esterno. In questo caso il vantaggio del sughero rispetto ad altri materiali è che evita la formazione di condensa interstiziale o superficiale in inverno, il problema principale di questa soluzione. Una buona alternativa dall’interno – ma solo se si ha spazio da sacrificare – è la creazione di una controparete isolata con materiale idoneo, sughero o meglio ancora lana di pecora.

Coibentazione del tetto

Le copertura rappresenta uno dei nodi cruciali dell’involucro edilizio sia per quanto riguarda le dispersioni termiche invernali sia – soprattutto – per le problematiche legate al surriscaldamento estivo. L’incidenza della copertura nel bilancio energetico globale è pari quasi al 50% dell’intero involucro.

Un intervento di isolamento del tetto conduce perciò a risparmi energetici notevoli.

Una copertura può essere isolata tramite la frapposizione di un materiale isolante tra il manto esterno e la soletta, nel caso di falde inclinate.
Questo isolamento viene applicato direttamente sulla struttura del tetto con materiale isolante in pannelli. In caso di tetto piano si può utilizzare isolante in granuli, avendo cura di impermeabilizzare bene la struttura sovrastante. Il sughero – in pannelli SoKoVerd.LV e in granuli SugheroLite – è anche in questo caso preferibile ai materiali di sintesi per gli stessi motivi legati alla conduttività e all’inerzia termica che ne fanno un isolante efficace in tutte le stagioni, oltre che ecologico.

Un sistema ancora migliore per l’isolamento della copertura a falde è la realizzazione di un tetto ventilato, che crea una lama d’aria isolante tra il manto di copertura e i pannelli isolanti sottostanti. In questo modo, se la tegola si riscalda, si innesca un moto ascendente dell’aria nell’intercapedine, che sale verso il colmo aspirando aria dalla gronda.

Questo accorgimento fa diminuire il calore trasmesso dalle tegole e massimizza il potere isolante del sughero biondo naturale, che anche nel caso del tetto ventilato può essere usato in pannelli SoKoVerd.LV o in granuli SugheroLite. In alcuni casi, quando non è possibile intervenire sulla copertura, la dispersione di calore verso l’alto può essere limitata coibentando l’estradosso dell’ultimo solaio con uno strato di isolante tipo lana di pecora in pannelli o sughero in granuli SugheroLite, che può essere posata anche sfusa.

E’ questo il cosiddetto “tetto freddo”, chiamato così perché la copertura in inverno resta fredda, una soluzione sconsigliabile nelle nuove costruzioni – la quantità di materiale termoisolante che si risparmia coibentando soltanto il solaio è poca cosa rispetto ai danni riportati da un tetto sottoposto a forti escursioni termiche – ma che si incontra di frequente negli edifici datati.

Nel caso infine si voglia recuperare una mansarda o un sottotetto abitabile, è possibile intervenire con un isolamento a cappotto dall’interno utilizzando pannelli di sughero SoKoVerd.LV.

Geom. Massimo Murgioni