Anno XIII
Numero 3
Dicembre 2001

Protezione sana del tetto dalla gronda al colmo

Alla valenza estetica del tetto, pure valida, è stata preferita quella funzionale. Contro i rumori, il rigore invernale e il surriscaldamento estivo, il risultato vincente è il binomio ventilazione e pannelli isolanti in sughero.

Tempi favorevoli per il tetto bioedile.
E la copertura della Casa Ecologica di Milano ne è l’ennesima attestazione. Caratterizzato da un manto protettivo a vista in lastre di rame pressossidate, si distingue più per la corretta progettazione che per considerazioni estetiche o simboliche.
Come è giusto che fosse, per i progettisti e i soci della cooperativa, la vera funzione del pacchetto di copertura, in fondo, doveva essere quella di fornire le più alte prestazioni di coibentazione termica e acustica possibile, una radicale impermeabilizzazione che durasse nel tempo e che impedisse anche le più modeste infiltrazioni e, soprattutto, di garantire una libera circolazione d’aria sottomanto, l’unica tecnica in grado di permettere sia lo smaltimento dell’umidità presente nella struttura o proveniente dall’interno, sia la difesa dall’eccessivo accumulo di calore durante i mesi più caldi. L’espulsione del vapore e dell’umidità, lascia integra e costantemente asciutta la sottostruttura della copertura, preservando il sottotetto da macchie e muffe conseguenti alla condensa.
Per l’isolamento termoacustico, era necessario un materiale coibente sano e naturale che, oltre a mantenere inalterate le caratteristiche isolanti nel tempo dalle gravose sollecitazioni a cui è sottoposto nel suo esercizio, fosse anche:

  • funzionale ai pesanti oneri e shock  termici a cui la copertura è soggetta;
  • in grado di frenare la propagazione dei rumori trasmessi per via impattiva e per via aerea i quali, diffondendosi nelle strutture e nell’aria, si espandono e oltrepassano le strutture rigide penetrando negli alloggi sottostanti.

La scelta non poteva che cadere, ancora una volta, sul sughero biondo naturale: impermeabile all’acqua ma traspirante – perché permeabile al vapore acqueo – il sughero biondo naturale rallenta anche la forza d’urto con la quale i rumori attraversano la struttura del tetto. Grazie alla sua elevata elasticità, questo materiale assorbe anche l’energia impattiva esercitata dalla pioggia e dalla grandine direttamente sul tetto.
E per ultimo, ma non per importanza, il sughero è biologicamente puro. Una qualità imprescindibile per la Casa Ecologica.

La tecnica
Sopra il piano continuo del solaio inclinato di falda in latero-cemento, spesso 24 cm, sono stati posati pannelli di sughero biondo naturale compresso SoKoVerd.AF spessi 6 cm.
Anche se lo spessore dell’isolante varia sempre in base alla destinazione d’uso dei locali sottotetto, questo spessore è generalmente ritenuto il più idoneo per efficacia.
Per garantire maggiore uniformità all’isolamento, e per rapidità di posa, questi pannelli in sughero sono disponibili anche battentati.
Dopo la posa dello strato omogeneo di isolante, è stata realizzata una listellatura in legno creando una adeguata camera d’aria nel sottomanto, per facilitare l’innesco di un naturale moto convettivo creando dei punti d’ingresso lungo la linea di gronda e dei punti di sfogo lungo la linea più alta della falda, il colmo.
In questo modo, l’aria nel sottomanto che viene surriscaldata dal sole, tende a salire e a fuoriuscire dal colmo ventilato, favorendo l’ingresso di aria nuova dalla linea di gronda.
Il pacchetto isolante comprende anche l’inserimento di uno strato separatore che sia impermeabile ma anche traspirante: tale obbiettivo non raggiungibile con le membrane bituminose in commercio, viene centrato con l’uso della carta oleata KoSep.C sempre consigliabile nella realizzazione di un tetto bioedile. Questa speciale carta avana, in pura cellulosa non clorata, deve i suoi pregi a un processo di oleazione per immersione, che la rendono impermeabile e imputrescibile mantenendo tuttavia alti valori di traspirabilità.
Un tetto sano, infatti, deve poter “respirare”, lasciando sfogare l’umidità in eccesso che, altrimenti, ristagnando sarebbe causa di condensa interstiziale.
Come manto di copertura, sono state scelte lastre di rame in Tecu-Patina.

I risultati
Questo tetto assolve egregiamente al suo compito di sano e durevole cappello protettivo della Casa Ecologica: non teme la tramontana e, grazie allo spessore complessivo di 43 cm – al quale corrisponde una massa superficiale pari a 420 kg/mq – raggiunge anche un potere fonoisolante teorico pari a 56 dB, un valore parecchio superiore rispetto ai 40 dB richiesti dalla legge, offrendo altresì una eccellente opposizione ai rumori impattivi dovuti alle intemperie quali pioggia e grandine. Con queste premesse, siamo convinti che non ci vorrà molto prima che anche i più tradizionalisti tra i progettisti si voteranno alla causa del rilancio delle coperture bioedili, ritenendole più un frutto della tecnica che all’utopia di una etichetta di categoria.