Anno XIII
Numero 3
Dicembre 2001

Immersi nel silenzio

Identificate a priori le possibili sorgenti rumorose, nella Casa Ecologica si è intervenuti a insonorizzare le fonti, dai rumori aerei a quelli da impatto derivanti dalle unità abitative, mettendo i condomini al riparo da ogni sorpresa. Da tutte tranne una: l’isolamento acustico ha accresciuto il valore dell’immobile del 10%!

Siamo in piena città, ed è inutile nascondere la crescente preoccupazione che l’inquinamento acustico infonde da anni in tutti i milanesi.

Siamo in piena città, ed è inutile nascondere la crescente preoccupazione che l’inquinamento acustico infonde da anni in tutti i milanesi.
Certo, dal 5 dicembre 1997 (con l’emanazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che dava attuazione alla legge quadro sull’inquinamento acustico 447/95) i soci della cooperativa La Casa Ecologica si sono scoperti più tranquilli, sapendo che per quella casa che stava per essere costruita, il Consorzio Cooperative Lavoratori di Milano aveva già affiancato ai progettisti un tecnico specialista in acustica architettonica, che aveva già redatto un calcolo di previsione teorica delle prestazioni acustiche dell’edificio.
E per loro fortuna, e determinazione, così è stato: in ottemperanza alla nuova legge (DPCM del 5/12/97), che indica e stabilisce i requisiti acustici passivi degli edifici, in fase di progettazione si era già provveduto a determinare il grado di isolamento ottenibile nei singoli ambienti con l’identificazione dei tipi  di rumore provenienti dall’esterno e dall’interno e gli interventi di isolamento necessari.
La saggia scelta di effettuare un isolamento integrale dell’edificio, sia termico che acustico,  mise tuttavia i soci di fronte a una domanda a cui non potevano sfuggire: come fare per soddisfare entrambe le esigenze senza fare lievitare i costi di costruzione?
E già, perché spesso, i materiali adatti per isolare dal freddo e dal caldo hanno scarsa efficacia per opporsi alla trasmissione dei rumori.
Era pertanto ineludibile rivolgersi a veri esperti del settore, profondi conoscitori del più subdolo e ingannevole dei mali metropolitani invisibili, l’inquinamento acustico.
E la soluzione non tardò ad arrivare, anzì era già sotto gli occhi di tutti i sosci, sottolineata dalla scelta e all’esperienza acquisita negli anni dal Consorzio Cooperative Lavoratori di Milano nell’utilizzo delle tecnologie applicate del sughero biondo naturale per l’isolamento acustico e bioclimatico offerte dalla CoVerd concordando che:  “Sono inutili interventi differenziati, complicati e costosi.
Basta sovrapporre le due tecniche utilizzando un unico materiale ecologico che soddisfi entrambe le esigenze, il sughero.”
Di fatto, il sughero non solo è fonoassorbente, in grado quindi di assorbire e trattenere parte dei rumori, ma la sua struttura elastica e omogenea riesce anche ad ostacolare e dissipare uniformemente il passaggio dei rumori e a smorzare le vibrazioni generate da rumori da impatto, primi fra tutti il calpestio.

La fasi progettuali
Per insonorizzare l’edificio dai rumori esterni, trasmessi per via aerea e provenienti dal traffico veicolare, si è creata una protezione “massiccia” delle murature esterne dell’edificio e della copertura.
Maggiore è la massa superficiale delle pareti, data dal peso per mq della struttura, più forte è l’opposizione al passaggio dei rumori.
Il fonoisolamento delle facciate si è ottenuto adottando pannelli di sughero, con spessore elevato a 5 cm , gli stessi che consentono il raggiungimento del benessere termoigrometrico.
Inserito all’interno di una struttura “pesante”, è in grado di attenuare i rumori aerei, siano essi a bassa o alta frequenza, continui o discontinui.

Una soluzione da copiare
Le murature raggiungono il ragguardevole spessore di 35 cm, per una massa superficiale pari a circa 320 kg/mq e un indice di fonoisolamento teorico pari a 54.5 dB. Una tecnica di efficacia comprovata, da adottare sempre.
Ecco come sono state realizzate:

  • Mattoni pieni faccia a vista in pasta molle. Spessi 12 cm, misurano 5.5x12x25 cm
  • Controintonaco in malta di     calce idraulica, con spessore di 2 cm
  • Pannello in sughero biondo naturale compresso SoKoVerd.AF, spesso cm 5
  • Camera d’aria di 2.5 cm
  • Controtavolato interno in laterizio semipieno spesso 12 cm
  • Intonaco rustico di calce spenta o idraulica, dello spessore di 1.5 cm, più finitura a civile.

L’importanza dei serramenti
Caratterizzate da ampie superfici vetrate, le facciate non potevano essere che progettate con serramenti fonoisolanti.
Non dimentichiamo che l’80% dei rumori aerei, anche se discontinui e a tempo parziale, o di quelli da traffico stradale si insinuano proprio dalle finestre, attraverso vetri semplici (quindi sottili) da eventuali fenditure e spifferi o da infissi fuori squadra.
Nella Casa Ecologica, il rischio è stato ovviato mediante l’utilizzo di serramenti a chiusura ermetica e vetrocamera, con un indice di fonoisolamento valutato in opera di 31 dB.
Per raggiungere un isolamento maggiore, i vetri utilizzati sono a spessore differenziato: il vetro esterno da 5 mm, è separato da quello interno, di 4 mm, da un’intercapedine d’aria di 12 mm.

Ambienti confinanti: mai più disturbi dal vicino
Uno dei primi valori di questo progetto è la socialità, d’accordo, ma intesa nel massimo rispetto del prossimo: ecco perché l’isolamento tra gli alloggi continui e gli spazi condominiali è stata una scelta determinante.
Dovevano eliminarsi i possibili rumori aerei e da impatto, i più fastidiosi nel vivere quotidiano, dal vicino che ascolta la musica ad alto volume ai passi del condomino del piano di sopra o alla lavatrice in funzione, fino al rumore dell’ascensore che arriva al piano.
Tutte le pareti divisorie tra i diversi appartamenti e quelle confinanti con il vano scale e ascensore, sono state coibentate con il sistema che accoppia i pannelli da 4 cm in sughero biondo naturale compresso SoKoVerd.AF a due materassini in ovatta  completamente vegetale KoFiVeg spessi 1.5 cm.
Questa combinazione, insieme all’utilizzo di blocchetti fonici in laterizio NK8 da 8 cm, potenzia e ottimizza le prestazioni di isolamento e assorbimento acustico.
Con uno spessore complessivo di 27 cm e una massa superficiale pari a 245 kg/mq, le mura divisorie con intercapedine isolata hanno raggiunto un indice di fonoisolamento verificato in opera pari a 53 dB.
La stessa tecnica di isolamento combinato, con pannelli in sughero biondo naturale compresso e ovatta vegetale, è stata utilizzata per insonorizzare le pareti che separano gli alloggi dai vani scala: dato il maggior spessore dal muro in cemento armato, di 20 cm, si è potuto inserire pannelli in sughero di soli 3 cm, mentre l’ovatta rimane di 1.5 cm. Spessi 34 cm, questi muri hanno una massa superficiale pari a circa 500 kg/mq con un indice di fonoisolamento verificato in opera di 55 dB.

Pavimenti galleggianti e fonoisolanti  sui solai di interpiano
Qualunque forza che si scarichi sul pavimento, si trasforma in vibrazione, che a sua volta si propaga attraverso tutte le strutture collegate dell’edificio, come le pareti e i solai, generando suoni, o meglio, indesiderati rumori.
Questa trasmissione strutturale del rumore, cosiddetta “per via solida”, poteva e doveva essere smorzata mediante un accorto isolamento acustico da interporre tra il piano di calpestio ed il solaio.
La soluzione adottata per dissipare questo tipo di energie sonore è il pavimento galleggiante, da realizzare con il sughero.
A tutti i divisori orizzontali della Casa Ecologica, quindi, è stato applicato uno strato ammortizzante – elastico e antivibrante – che desolidarizzasse il solaio dal pavimento: perché l’effetto smorzante risultasse efficace, si è avuto cura di risvoltare la membrana elastica lungo le pareti. Questo accorgimento, necessario per ottenere una continuità nell’isolamento, consente di eliminare tutti i possibili ponti acustici, rappresentati dai punti di contatto tra la soletta e le pareti. Se questi ponti acustici non fossero stati omogeneamente isolati, avrebbero rappresentato una tipica “via di fuga” del rumore. Il procedimento: sopra la soletta in laterocemento di 24 cm e la caldana di livellamento spessa 5 cm, atta ad ospitare l’impiantistica, si è posato lo strato smorzante, composto da pannelli di sughero biondo naturale supercompatto SoKoVerd.AF di 2 cm di spessore. Fra l’elemento ammortizzatore e il massetto è stato poi interposto uno strato separatore anticalpestio Kosep.F (un feltro fonoisolante in ovatta agugliata  ad alta densità di 4 mm, che ha l’importante funzione di eliminare tutti i ponti acustici) e alle pareti perimetrali una striscia di sughero naturale supercompresso dallo spessore di 3 mm.
Per ultimo, si è posato il massetto in sabbia e cemento, predisposto per contenere le tubazioni dell’impianto di riscaldamento radiante a pavimento.
Come rivestimento, la maggior parte dei soci ha scelto il parquet trattato con prodotti traspiranti, in linea con la naturalità dell’intero progetto.
Anche in questo caso, l’abbinamento del sughero al feltro separatore anticalpestio di ovatta agugliata ha aumentato l’abbattimento acustico di calpestio raggiungendo valori più bassi di quelli prescritti per legge di 63 dB.
Un ultimo appunto: il sughero, oltre a smorzare le onde sonore provocate dal calpestio, influisce anche sui rumori trasmessi per via aerea, attutendo, per esempio, l’intensità della musica o della televisione proveniente dai piani soprastanti.
Una volta ultimati i lavori sono stati eseguiti i dovuti collaudi acustici confermando quanto precedentemente previsto dai calcoli in fase progettuale.
Si è potuto così verificare che i valori  di fonoisolamento ai rumori aerei tra alloggi conseguiti sono stati di 52-53 db per i divisori verticali, e di 51-52 per i solai di interpiano; valori superiori quindi al limite minimo di 50 db in opera richiesti dal DPCM del 5/12/97.
Il livello di rumore di calpestio verificato in opera è risultato compreso trà i 58-60 db, valori inferiori al limite massimo di 63 db richiesto dal citato DPCM 5/12/97.
I risultati conseguiti in opera sono stati quindi molto al di sopra di quanto prescritto dalla  nuova legge.