Sostenibilità: uomo e ambiente – La visione di Coverd
La filosofia di Coverd con il sughero biondo naturale ad impatto zero nel rispetto dell’ambiente.
Dall’edilizia sostenibile si possono ottenere due tipi di benefici. Il primo va ai privati. Il secondo alla qualità della vita pubblica. E’ più importante avere la vasca per idromassaggio, i bagni firmati oppure una casa fresca d’estate, con un ottimo isolamento acustico con l’esterno, fra gli alloggi e fra le stanze, dove si risparmia sulle spese per il riscaldamento, l’acqua e l’elettricità, dove gli ambienti sono ergonomicamente più sani?
In altre parole, la casa in BBE ha un piccolo costo aggiuntivo rispetto all’edilizia tradizionale, ma a fronte di questa spesa si ottiene poi il risparmio d’acqua, luce e gas e un maggior comfort climatico e acustico, comfort riassumibili sotto la categoria dei benefici ai privati. Sul fronte di quelli pubblici rientrano invece le minori emissioni, la minor spesa per centrali elettriche e per la sanità, la maggior qualità ambientale delle città e la migliore qualità della vita in generale.
In Coverd sosteniamo l’idea che il bilancio energetico di un edificio debba comprendere anche l’energia che è stata necessaria per produrre i materiali con cui è costruita, a cominciare dai materiali per la coibentazione che sono i più complessi e spesso i più inquinanti. Questo ci porta a non avere simpatia per i prodotti isolanti di sintesi petrolchimica, che apportano un consumo energetico e una emissione di CO² associata molto alta già nella fase di produzione. Preferiamo da sempre gli isolanti di derivazione naturali italiani, che fanno risparmiare da subito combustibile e quindi energia, e che inoltre contribuiscono alla salute degli edifici realizzando la migliore sintesi tra la richiesta di comfort ambientale e la qualità dell’abitare.
Un altro aspetto importante nella scelta dei materiali isolanti della casa (sostenibile) riguarda i microclimi locali; un tema particolarmente sentito in Italia, caratterizzata com’è da varietà notevoli, anche localmente vicine, di microclima. Nelle regioni fredde della penisola, la maggior parte dell’energia è usata per il riscaldamento invernale. Viceversa, nelle zone più mediterranee, il problema maggiore è costituito dal raffrescamento estivo.
Ancora: in pianura le temperature sono più alte rispetto alle aree collinari, ma sono frequenti le nebbie e l’umidità è maggiore in prossimità dei corsi d’acqua. I laghi infine hanno un effetto mitigante sul clima, e tra aree urbane e campagna si può registrare una differenza significativa di temperatura.
Questo significa che si progetta un ottimo pacchetto isolante con una coibentazione adeguata contro il freddo, non sempre la soluzione risulta adeguata contro il caldo. Una progettazione corretta del sistema isolante deve tenere conto anche delle caratteristiche microclimatiche del luogo e scegliere le soluzioni idonee per soddisfare la domanda di comfort interno ed esterno.
Edilizia bioclimatica
Nell’edilizia bioclimatica non esistono soluzioni industrializzate adatte a tutte le stagioni e a tutti i luoghi, esiste invece una scelta specifica per una buona coibentazione dell’involucro degli edifici a seconda del microclima. Un aiuto lo può dare un materiale speciale come il sughero biondo naturale, che, per le sue caratteristiche fisiche, isola molto bene sia dal freddo sia dal caldo, aggiungendo in più la protezione dai rumori.
Da osservare che la pianta decorticata del sughero cresce in paesi relativamente “caldi” e “afosi” (Sardegna, Sicilia, Toscana, Calabria, ecc.) A protezione del tronco di legno onde evidenzia la disidratazione veloce e gli schock termici a cui sono sottoposte le piante. Le caratteristiche richieste a un materiale per la coibentazione termoacustica sono: la capacità di diffusione, l’igroscopicità, la massa, la resistenza al fuoco, a muffe, insetti, roditori, senza l’aggiunta di protettivi sintetici, l’assenza di odore, di radioattività, la capacità di essere elettricamente neutro, la sostenibilità ambientale intesa come la provenienza da materie prime rinnovabili e riciclabili.
Il sughero
Il sughero, il materiale dal quale Coverd ha sviluppato da oltre 25 anni di attività una serie di tecnologie applicative per l’isolamento termoacustico degli edifici, è ricavato dalla quercia da sughero di coltivazione esclusivamente italiana nel caso di Coverd. La corteccia, una volta asportata, si riproduce nell’arco di circa nove anni senza danneggiare l’albero, ciò fa del sughero un materiale ecosostenibile ma limitato, unico motivo che ne impedisce la diffusione su vasta scala come avviene invece per i prodotti minerali e sintetici.
Il sughero in commercio però non è tutto uguale: per essere di buona qualità, il granulato di sughero deve essere privo di residui legnosi, terra e polveri, che favorirebbero l’insorgere di muffe. Se invece viene assemblato in pannelli l’agglomerazione deve avvenire mediante le proprietà autocollanti della suberina, la parte resinosa del materiale, che si libera sotto l’azione del calore. La tostatura è un processo di agglomerazione che, oltre a risultare inquinante per l’ambiente a causa della produzione di benzopirene che si disperde nell’aria con i fumi, riduce la densità e le proprietà fisico-chimiche nonché coibenti dei pannelli di sughero e conferisce a essi un cattivo odore.
La tecnologia Coverd si basa sul sughero biondo naturale, bollito e ventilato, agglomerato nel caso dei pannelli della gamma SoKoVerd con un procedimento air-fire (alternativo alla tostatura), di origine mediterranea e di coltivazione esclusivamente italiana.
Nel corso degli anni, Coverd è stata una delle prime aziende a introdurre in Italia l’uso della lana di pecora e delle ovatte vegetali. Materiali sani, certificati, per costruire una casa amica della natura.
Geom. Massimo Murgioni